Egregio direttore,
Le chiedo ospitalità perché quello che sto vedendo accadere a LaC, la molto presunta corazzata dell’informazione calabrese ha del clamoroso e non può passare sotto silenzio solo perché l’editore ha tappato la bocca della “concorrenza”…
Come Lei ha già ben scritto, siamo passati ad un nuovo cambio della guardia che ha portato alla poltrona di direttore uno dei politici più squallidi della scena calabrese, il sangiovannese Franco Laratta ovvero un predatore mascherato buono per tutte le stagioni e pronto a salire sul carro di… tutti.
LARATTA, UN PREDATORE PER TUTTE LE STAGIONI (https://www.iacchite.blog/calabria-media-e-potere-lirresistibile-ascesa-di-franco-laratta-un-predatore-mascherato-per-tutte-le-stagioni/)
Hanno fatto fuori tale Alessandro Russo di Reggio, già caporedattore al Quotidiano della Calabria e cacciato a calci nel sedere per incompetenza. E’ arrivato a LaC attraverso la compagna (o moglie) Paola Bottero e i due si sono spacciati agli occhi di Maduli come grandi amici di Gratteri e in grado di garantirgli l’impunità. Millanterie costate care a Russo, visto che Maduli e compagna sono stati indagati a Vibo per le cimici in redazione e la truffa con la Cassa integrazione Covid su denunce di alcuni giornalisti che si sono dimessi da LaC. Una vicenda che è già costata al nano di Limbadi un corposo sequestro, che ha resistito nonostante il ricorso degli avvocati del tycoon tascabile e annuncia nuovi casini per la sua cricca. Maduli non l’ha presa per niente bene, ha chiesto vanamente spiegazioni ai due “amici” di Gratteri e poi li ha cacciati.
Alessandro Russo da direttore di LaC si è distinto per zero notizie firmate, zero notizie portate, zero assoluto su tutto, un parassita. E tutti sanno che la “coppia” nella stessa redazione che guidavano era paragonata… a “Rosa e Olindo”… Russo-Bottero erano stipendiati da Maduli con 2.500 euro al mese ciascuno per stare a Roma con ufficio e redazione in via Condotti. Un fallimento senza precedenti…
E non finisce qui. Le devo raccontare anche questa, che è davvero clamorosa: Maduli ha chiesto all’ex senatore Vincenzo Speziali (Forza Italia, già al vertice di Sacal e impelagato nella vicenda della latitanza di Matacena a Dubai per la quale ha addirittura patteggiato una pena…) di scrivere un editoriale di sostegno nei confronti del nuovo direttore di LaC Franco Laratta. Speziali accetta e va a pubblicare l’editoriale sul sito di cui è direttore Pasquale Motta, che era andato via da LaC buttando tuoni e fulmini contro Maduli e i precedenti direttori Alessandro Russo e Paolo Bottero (cacciati ora da Maduli) per poi zittirsi definitivamente contro LaC e contro Maduli (in cambio di cosa in silenzio di Motta?)…! E Speziali, infatti, lancia bordate contro Russo e Bottero… dal giornale di Motta!
Ma torniamo a Laratta. Non c’è da stupirsi: Laratta è il personaggio perfetto per continuare a coprire questa vergogna infinita. Uno che si è arricchito sfruttando ogni poltrona disponibile, senza mai davvero sporcarsi le mani per il bene della Calabria, senza mai opporsi davvero a quel sistema che ha contribuito a costruire. È stato nella Commissione antimafia ma le sue mani non hanno mai sfiorato i fili che muovono la “mafiopoli” di Vibo Valentia, dove tutto si mescola e tutto si compra.
Laratta è uno che ha sempre sguazzato nel sistema, attaccato al denaro e al potere, che non ha mai pronunciato una parola fuori posto contro chi tiene in pugno i calabresi. Un servo con la livrea, che fa più “chic”. Politicamente è stato un moralista da strapazzo, sempre pronto a pontificare sul bene comune ma a spese degli altri, senza mai rischiare nulla di suo. Sempre al centro, sempre ben posizionato nei corridoi giusti, sempre pronto a fare accordi dietro le quinte per garantirsi una bella poltrona.
È un predatore mascherato da benefattore, un furbo travestito da moralista, un paraculo che si riempie la bocca di belle parole per poi tradirle nella pratica di ogni giorno. La sua vocazione per i giovani è un’altra truffa. Dietro le quinte, usa i ragazzi per costruirsi un’immagine, mentre i veri giornalisti, quelli che si fanno un mazzo nelle redazioni, sono costretti a sottostare ai ricatti di contratti precari, come quelli di Maduli e consorte. Che lui adesso “benedice” con l’insediamento alla direzione.
Un ultimo aspetto di tutta questa vicenda. Mi lasci dare un “consiglio” spassionato a una persona che stimo. Ho sentito dire che Maduli vorrebbe mandare a Roma Antonella Grippo, che conduce una trasmissione su quella tv cercando – giustamente – di interagire il meno possibile con Maduli. Anttonella, per carità, non piegarti a questa pagliacciata: continua a fare quello che stai facendo, ma non sporcarti le mani…
Lettera firmata









