Lettere a Iacchite’: “L’amara sconfitta dei media di regime e dei partiti”

Oggi si festeggia la Repubblica Italiana e il contemporaneo instaurarsi del cosiddetto “Governo del Cambiamento”. L’obiettivo, ampiamente pubblicizzato dalle due forze politiche uscite vincitrici dalle elezioni del 4 marzo, è quello di cambiare in melius la qualità della vita dei propri cittadini dando priorità al Lavoro e alla Sicurezza.

Se tale “cambiamento” risulterà essere effettivo non è ancora dato sapere, tuttavia si è concretizzato già qualcosa di diverso rispetto al passato che merita di essere analizzato e sintetizzato.

In primo luogo, le vicende modificative-evolutive che hanno portato alla formazione dell’Esecutivo, sono state accompagnate da un ritrovato entusiasmo per la politica da parte dei cittadini. Aldilà di quello che è stato il Risultato finale-iniziale, si osserva una maggiore presa di coscienza pubblica da parte del Popolo. Gli audit dei cosiddetti talk-show hanno registrato ascolti da capogiro, così come la circolazione di opinioni differenti sui social, nelle piazze e nei bar ha alimentato il dibattito politico che troppo spesso, in passato, è stato delegato ai soli rappresentanti politici.

La seconda diversità, che prende forza dalla prima, è la vittoria della controcultura a discapito del mainstream. La controcultura è infatti, quel fenomeno sociologico che tenta di andare oltre la cultura dominante, attraverso l’analisi della “forma mentis” che l’ha prodotta. Chiunque fa controcultura, quando non si accontenta del sapere istituzionalizzato e si prefigge una comprensione “altra” della vita e quindi della società in cui abita. E se il portatore di tali interessi si chiama Paolo Savona, ex Direttore Bankitalia, ex Presidente di Confindustria e Ministro del Governo Ciampi ed ora Ministro degli Affari Europei, ciò non fa altro che rafforzare l’autorevolezza del “Think Different” appena descritto.

Sulla scia di tali considerazioni, è necessario inoltre constatare la sconfitta della stampa tradizionale e dei partiti politici. L’ampia delega concessa dal cittadino a tali soggetti, sorretta da un “patto fiduciario” tra i medesimi è venuta meno. Il cittadino ha avocato a sé, infatti, sia la funzione politica che quella d’informazione. La prima l’ha esercitata in maniera diretta ed è stata addirittura capace di far correggere un errore al Presidente della Repubblica, attraverso una protesta democratica diffusa sulla Rete oltre che esercitare una “pressione propositiva” sui due leader politici (Salvini e Di Maio) affinché facessero partire il governo.

La funzione d’informazione è stata invece esercitata attraverso articoli di opinione sorretti dal beneficio del dubbio in contrapposizione agli analisti della carta stampata che hanno deciso di schierarsi apertamente contro la formazione di un governo, da loro descritto come il più “catastrofico della Storia” a priori. Non resta che augurare un buon lavoro ai due “scolaretti” vincitori , ossia Salvini e Di Maio. Il popolo e la Storia, a tempo debito, faranno le loro valutazioni.

Sergio Monaco