Lettere a Iacchite’: “Nemo”: solidarietà a Trocchia e a Stefano, no ai vigili-sceriffi”

L’associazione Verdi Ambiente e Società-VAS onlus e il Comitato Alberi Verdi esprimono solidarietà al giornalista Nello Trocchia, autore del servizio sul centro storico di Cosenza, al Comitato Piazza Piccola e a Stefano Catanzariti per gli attacchi ricevuti dal sindaco Occhiuto in seguito alle immagini e alle storie raccontate dalla trasmissione “Nemo”.

Solidarietà per il lavoro svolto – con mezzi propri e con grande dispendio di energia – dalle succitate persone, alle quali dovrebbe andare il plauso della cittadinanza tutta, considerato che l’attuale amministrazione comunale ha mostrato solo disinteresse per la parte più importante della città, ovvero quella storica e artistica.

La nostra solidarietà è indirizzata anche a tutti coloro i quali vi risiedono e vivono quotidianamente in condizioni di degrado e pericolo, spesso denunciate dalla stampa locale e notate anche da noi ogni qualvolta ci addentriamo nella città storica. Le immagini che il programma televisivo ha mostrato impietosamente sono il risultato di anni di abbandono da parte di tutti gli amministratori, in special modo da chi è riuscito a far canalizzare su Cosenza più finanziamenti del solito.

Dispiace leggere espressioni quali “trasmissione costruita a tavolino” e via dicendo, basta fare una passeggiata nei vicoli di Corso Telesio per rendersi conto che lo spettacolo è ancora più grave di quello mostrato nel programma televisivo. Stucchevoli appaiono le difese all’operato dell’amministrazione comunale, che come sempre nega l’evidenza e si vanta delle opere compiute, mentre la città è piena di immondizia, il verde urbano è stato oltraggiato, le piste ciclabili non sono praticabili, il trasporto pubblico lascia a desiderare, la salubrità dell’aria è stata compromessa dall’aumento del traffico nelle strade rimaste percorribili e il territorio poco fuori il centro cittadino ospita ancora discariche non bonificate.

Indigna il comportamento dei vigili urbani-sceriffi che si sono messi sulle tracce delle persone protagoniste della trasmissione, interrogandole e filmandole con i loro cellulari. Tutto ciò è inconcepibile in una società di diritto. La civiltà è ormai un bel ricordo, continuiamo, pertanto, a combattere affinché si ristabilisca una società degna di questo nome.