Facciamo parte di un gruppo di O.S.S. riqualificati che lavora nei presidi ospedalieri dell’A.S.P. di Cosenza con contratto a tempo indeterminato ma part-time. Alleghiamo alla presente la lettera/segnalazione con la preghiera di volerla pubblicare sul Vs giornale
Egregio Direttore, Carissimi Lettori
stiamo seguendo le vicende degli Operatori Socio Sanitari nella nostra Sanità Calabrese. Gli O.S.S. che lavorano a tempo determinato a Catanzaro e Lamezia Terme chiedono il rinnovo del contratto fino a dicembre 2019, affermando di essere stati discriminati rispetto ad altre Aziende Sanitarie.
Gli O.S.S. esternalizzati che lavorano nell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, nell’Ospedale Mariano Santo ed a Rogliano (fanno parte della Coopservice e della Multiservice), essendo precari da 25 anni, chiedono di essere internalizzati. Infine gli idonei delle graduatorie dei Concorsi O.S.S. di Catanzaro (Ospedale Pugliese-Ciaccio), di Reggio Calabria (Ospedale Metropolitano Bianchi-Melacrino-Morelli) ed ora anche di Vibo Valentia chiedono il blocco di tutti i Concorsi O.S.S. ed esigono l’assunzione nelle altre Aziende Calabresi: in caso contrario minacciano di accamparsi nella Cittadella Regionale.
Ciò è la conseguenza di una gestione eccessivamente diversificata da una Azienda Sanitaria all’altra. L’ex Commissario ad acta ha avuto anche il torto di non aver mai indetto (come aveva promesso) un concorso regionale per O.S.S., come è avvenuto in Puglia ed anche in Sicilia, creando questa situazione paradossale.
Non discutiamo assolutamente le legittime rimostranze sia del personale a tempo determinato di Catanzaro/Lamezia, degli esternalizzati dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza del Mariano Santo e di Rogliano e degli idonei dei Concorsi di Catanzaro, Reggio e Vibo ma bisogna decretare le precedenze nelle assunzioni secondo legge.
Per quanto ci consta la normativa da seguire è la seguente: con le modifiche dell’art. 6 del decreto legislativo n. 165/2001 viene fatto obbligo alle Amministrazioni Pubbliche di adottare un piano triennale dei fabbisogni di personale al fine di ottimizzare l’impiego delle risorse e contenere la spesa. Pertanto tutte le assunzioni effettuate in difformità del piano triennale ed i conseguenti contratti sono nulli. Quindi i posti disponibili per le assunzioni nonché le priorità delle stesse devono essere stabiliti obbligatoriamente nel piano triennale dei fabbisogni.
A questo proposito, nel bel mezzo di questo acceso dibattito, vogliamo segnalare cosa avviene nella nostra A.S.P. di Cosenza. Più volte nei giornali locali è stato riportato che nell’A.S.P. di Cosenza lavorano con contratto a tempo determinato una cinquantina di O.S.S. a partire dal settembre 2016 (inizialmente erano solo 26). Ebbene questo personale, nonostante sia scaduto il contratto il 30 giugno 2019, anche nel mese di luglio sta continuando a lavorare nei vari Presidi Ospedalieri dell’A.S.P. La cosa anomala è che non esiste alcuna delibera dell’A.S.P. di Cosenza dove vengono prorogati i contratti.
Quindi al contrario dei precari di Catanzaro/Lamezia che contestano perché non è stato rinnovato il contratto, nel caso dell’A.S.P. di Cosenza il rinnovo del contratto a termine degli O.S.S. è avvenuto tacitamente, senza che sia stata approvata alcuna delibera a riguardo: pare che il contratto di proroga, fino a dicembre 2019, sia stato firmato quasi di nascosto negli uffici personale periferici dell’A.S.P. di Cosenza. E dire che uno di questi lavoratori, seriamente preoccupato del rinnovo del contratto, aveva scritto il 27 Aprile 2019 la seguente lettera a Iacchite’: “Sanità, che fine faremo noi Oss precari?”.
La storia si ripete perché già nel settembre 2016 quando questi 26 O.S.S. sono stati chiamati a lavorare a tempo determinato (pare per via telefonica) non è stata emessa dall’A.S.P. di Cosenza alcuna delibera di assunzione. Solo successivamente con la delibera n. 2057/2016 l’A.S.P. di Cosenza ha avuto la bontà di informare che, grazie ad un Decreto del Commissario ad acta, aveva provveduto ad assumere a tempo determinato n. 26 Operatori Socio Sanitari e che i contratti degli stessi venivano prorogati fino al 30 giugno 2017.
Ovviamente nella delibera non compaiono i nomi dei 26 O.S.S. assunti forse perché qualcuno avrebbe potuto individuare da dove o da quale graduatoria provenissero questi “innominati”. Qualcuno ad ottobre 2016 ha osato chiedere alla Direzione Generale dell’A.S.P. se volesse rendere pubblica tale graduatoria o lista, indirizzando l’istanza anche alle Procure di Castrovillari e di Cosenza, ma ovviamente silenzio assoluto.
E solo adesso nella lettera del 27 Aprile c.a. veniamo a scoprire che la graduatoria o meglio la lista dalla quale provengono i 26 “innominati” altro non è che un Avviso per soli titoli del 2007 dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza.
Ora è evidente che un avviso di reclutamento non è una graduatoria di Concorso pubblico per titoli ed esami, la quale al limite può essere considerata valida in altre Aziende Sanitarie. Poi essendo anche per soli titoli è semplicemente un avviso interno e pertanto la conseguente graduatoria/lista poteva essere utilizzata solo ed esclusivamente all’interno dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza.
Dopo questo fantasmagorico deja vu la nostra domanda al Commissario Cotticelli, al Ministro Grillo ed ai nostri Parlamentari è: dopo tutte le promesse di legalità e trasparenza la storia si doveva ripetere? E’ legale tutto ciò o, alla luce di quello che sta accadendo nelle altre Aziende, si tratta di un abuso? A nessuno, nonostante le numerose segnalazioni, è venuto in mente di verificare la validità della graduatoria utilizzata, i titoli in possesso degli “innominati” assunti e quindi la legittimità di tali contratti a tempo determinato?
Chi deve tutelare i diritti di Noi lavoratori della Sanità Calabrese?