Lettere a Iacchite’. “Reggio, vi spiego perché è saltata l’operazione B’art Cafe'”

Dunque, l’operazione “altre utilità covid” all’assessore al welfare di Reggio Calabria Demetrio Delfino è sfumata. Troppi pericoli a cui andava incontro dopo la denuncia di Klaus Davi dell’hotel covid scelto dall’amministrazione comunale di proprietà di una persona, proprietaria anche del bar B’art, situato proprio davanti al Comune, finito nell’inchiesta Malefix per la vicenda delle mazzette ai clan.

Troppo pericoloso e Delfino, da buon sbarroto, nel senso che proviene da via Sbarre Centrali, figlio di macellaio, cresciuto in Rifondazione Comunista, anagraficamente perché di politica continua come un tempo a non riuscire a sbiddare una parola, si accontenta. Aspetta momenti più favorevoli per seguire i fasti di Michelangelo Tripodi, Seby Romeo e Nino De Gaetano. Come per incanto la proprietà dell’hotel si ritira e rinuncia a un appalto di circa 100.000 euro adducendo la motivazione che i dipendenti si sono rifiutati di prestare le loro mansioni.

A chi vuole darla a bere Delfino? C’erano i fondi e si potevano fare amicizie importanti poi Klaus Davi ha rotto i coglioni e l’operazione è diventata giudiziariamente pericolosa quasi come quella di Fontana in Lombardia che dice al genero di trasformare subito in donazione l’appalto dei camici dopo che Report gli stava alla gola… E così Delfino convince il B’art a rinunciare… Ma almeno che non dicano fesserie, che i reggini lo sanno…

Lettera firmata