La Regione Calabria cerca di applicare la legge Madia, per la stabilizzazione del precariato, ma combina un sacco di casini. Nella regione in cui c’è il massimo numero di precari e in cui questi sono distinti per le diverse intensità di raccomandazione e paraculaggine, succede che un avviso pubblico della Regione crei imbarazzi, incertezze e diversi orientamenti interpretativi già prima della scadenza (che è oggi 23/03/2018).
Un sindacato scrive che l’avviso non è chiaro e può generare disparità (http://portale.regione.calabria.it/website/portaltemplates/view/view.cfm?7026). La Regione risponde che il termine “alle dipendenze” è stato usato in senso “atecnico”! (http://portale.regione.calabria.it/website/portaltemplates/view/view.cfm?7033).
Ma quel che è davvero il massimo è che la pec regionale dedicata, nel giorno di scadenza, risulta piena e non riceve ulteriori messaggi “e destinato all’utente “[email protected]” è stato rilevato un errore: 5.2.2 – Aruba Pec S.p.A. – casella piena.. Il messaggio è stato rifiutato dal sistema”.
Ma vi rendete conto?
Lettera firmata