Lettere a Iacchite’: “Resto al Sud, la barzelletta delle banche aderenti al progetto”

Buongiorno,

volevo segnalare un abuso capitato l’altra mattina che sa di beffa oltre che di mortificazione nei confronti dei ragazzi del Sud che rischiano e vogliono mettersi in discussione per non emigrare.
Ebbene, aiuto un ragazzo a scrivere la pratica di Resto al Sud, si chiama Celli Vincenzo ed è di Maida (CZ). Bene, scriviamo il progetto, facciamo il business plan per una settimana, presentiamo. Il signor Celli viene chiamato al colloquio, questo è molto impegnativo, e dura un’ora. In questa ora ogni aspetto della proposta viene esaminato in modo capillare. La domanda passa.

Ci rivolgiamo ad una delle banche che INVITALIA ci fornisce come convenzionate. Precisamente ci rechiamo presso la Banca di Credito Cooperativo Centro Calabria con sede in via del Progresso 35 a Lamezia Terme. Parliamo con il responsabile della convenzione Resto al sud, e in seguito portiamo i documenti richiesti. Per precisazione Invitalia garantisce l’80% del finanziamento e il 20% lo deve garantire il soggetto beneficiario.

Per il 20% proponiamo sia una firma fiduciaria della madre del Celli, dipendente pubblica e persino il versamento del 20% presso la banca come ulteriore garanzia. E di questo ne sono testimone diretto avendo partecipato a tutte le fasi del processo.

L’altra mattina il Celli si reca presso la filiale di Lamezia, e il responsabile gli dice di trovarsi un’altra banca che loro sono incasinati. Ebbene, non una bocciatura ma una non volontà espressa e manifesta a non dare soldi sul territorio ai giovani, nonostante avessero firmato una convenzione con Invitalia e nonostante avessero garantito il 100% del finanziamento.

Allora chiedo: perché prendere in giro questi ragazzi? Invitalia è a conoscenza di quello che succede in Calabria? Le spese che questo ragazzo ha già sostenuto chi le ripagherà? Esiste una procura che possa indagare su questi incresciosi atteggiamenti di banche che ormai sono solo drenaggio di soldi per il Nord e i paesi ricchi?

Voglio aggiungere che ho personalmente chiamato il responsabile del progetto della banca di Credito Cooperativo di Lamezia, il signor Velasco Gianluca a cui ho espresso il mio disappunto e la richiesta di darmi chiarimenti. Ha detto di non ricordare niente, evasivo e alla fine dietro mie insistenze ha detto che mi chiamerà tra uno-due giorni.

Non ci credo chiaramente, e nel frattempo scrivo qui, sperando che qualche procura possa leggere e indagare su quello che succede in questa disgraziata e maledetta Calabria, ma disgraziata e maledetta da queste banche, da questa classe dirigente, che non solo non ha a cuore la Calabria e i suoi figli, ma non intende svolgere nemmeno il proprio dovere, concentrata solo a prendere i risparmi dei nonni e dei padri per non concedere niente ai figli, anzi offendendoli e mortificandoli nei loro diritti.

Luciano Luciani