Il Comune di Cosenza ha previsto una zona ZTL da Via Nicola Parisio a via Giovanni Palatucci ogni giorno dalle ore 18 alle ore 06 del mattino e l’intera giornata dei prefestivi e festivi, con abolizione di tutti i parcheggi lato sinistra, scendendo da Piazza Cappello, per ampliamento marciapiede e per maggiore fruibilità degli spazi in favore dei locali notturni ivi presenti.
La decisione di Palazzo dei Bruzi ha determinato la reazione dell’avvocato Gabriella Marini Serra.
“Ritengo che con questa ulteriore “immotivata” imposizione la P.A. voglia ulteriormente aggravare la situazione, già difficile, in cui versano tutti i residenti da due anni e non ancora risolta, travisando la richiesta formulata, a suo tempo, da un ristretto numero di cittadini e le intenzioni e le esigenze ad essa sottese e ormai superate dal verificarsi di ulteriori eventi.
Mi chiedo, preliminarmente, se l’Ill.mo primo cittadino abbia contezza della presenza, in zona, di diversi studi legali, di assicurazioni, di studi fisioterapici e medici, di attività diurne (parrucchieri, laboratorio e vendita pellicce- elettrauto) ed in ultima, ma non per importanza, della Chiesa di Santa Teresa.
La ZtL andrebbe ad impedire il libero svolgimento del lavoro diurno delle predette attività che termina alle ore 20.30 con afflusso di clienti non residenti sino a quell’ora e l’impossibilità per la Chiesa di Santa Teresa di poter celebrare funzioni religiose nei giorni prefestivi e festivi e dalle 18 ogni giorno, che prevedono l’afflusso anche di fedeli non residenti e di molte persone anziane e disabili (che rientrano tra i fedeli della Chiesa) e che necessitano di raggiungere il luogo di culto con le proprie autovetture o autovetture intestate a parenti o accompagnatori non residenti.
Mi chiedo, ancora, se dal precedente allargamento dei marciapiedi fronte-Chiesa, la P.A. abbia tratto un importante insegnamento ovvero abbia compreso l’assoluta inutilità, lo spreco di denaro pubblico e la non fruibilità degli stessi da parte dei pedoni, con la loro completa occupazione (spesso abusiva per dimensioni) da arredi sparsi di proprietà dei locali (che intralciano e rendono ancora più impraticabile quell’area in orario notturno) ed il loro utilizzo per parcheggi in orario diurno, con restringimento della carreggiata e impedimento del libero flusso veicolare.
Situazione ben diversa e ottimale sarebbe invece il solo ripristino dei marciapiedi esistenti e dissestati rispettando le attuali dimensioni ed intervenendo sull’abbattimento delle barriere architettoniche che sembrano perdurare anche sui nuovi marciapiedi come è risultato dal recente servizio-denuncia di Striscia la notizia e dalle doglianze, condivise da tutti, della mamma- coraggio sig.ra Rosita Terranova a tutela del figlio (molto speciale) Antonio Maria a cui va tutta la mia solidarietà e comprensione.
Abolire, poi, gli ultimi parcheggi rimasti per allargare il marciapiede lato sinistro di Via Nicola Parisio risulta una scelta che arrecherà ulteriore disagio ai residenti che non potranno più parcheggiare le proprie autovetture e ci sarà un ulteriore restringimento immotivato della carreggiata, intralciando anche gli eventuali interventi delle forze pubbliche e di soccorso, essendo già la strada di irrisorie dimensioni, e paralizzando il traffico veicolare su Via Misasi (già Via Roma), con stazionamento senza tregua ed incontrollato degli avventori dei locali in zona.
Ogni giorno io lotto per la legalità e per il buon senso e, a mio avviso, questi DIKTAT Occhiutiani, senza possibilità di negoziazione, violano irrimediabilmente i diritti dei residenti, delle attività diurne, ivi presenti, della Chiesa e non sono il giusto contemperamento degli interessi della cittadinanza, ma vanno solo a favorire, anche questa volta, le attività notturne dei gestori e lo stanziamento di una moltitudine di avventori senza alcun controllo.
Ricordo al sindaco, probabilmente e presumibilmente troppo coinvolto dalle vicende di Alarico e dalle prossime luminarie da scegliere per il Santo Natale, che il Tar Calabria si è pronunciato con ordinanza cautelare n. 219/2016, resa nel ricorso 544/2016, non impugnata e alla quale il Comune ha prestato acquiescenza, ritenendo che la pubblica amministrazione “dovesse adottare uno strumento di natura programmatico” per la regolamentazione della movida a Santa Teresa , prevedendo orari di chiusura consoni e rispettosi della natura residenziale della zona.
Ciò premesso, auspico che il buon senso prevalga e che invece di questa solerzia mostrata su aspetti inutili e altamente lesivi dei diritti soggettivi dei residenti , si voglia intervenire su altro e non già per la ZTL e l’allargamento dei marciapiedi, adottando azioni mirate a tutela della salute dei residenti della vivibilità, salubrità degli ambienti esterni e pacifica convivenza, lottando uniti contro il degrado della zona.
Gabriella Marini Serra
avvocato