Lettere a Iacchite’: “San Marco, in quella specie di ospedale una “dottoressa” ha rifiutato di fare una radiografia urgente a nostro figlio”

Buongiorno,

vorrei esprimere la mia rabbia per un fatto che mi è successo ieri per la malasanità in Calabria.
Ieri mi sono recato in quella specie di Ospedale, se così si può chiamare, il famoso “L. Pasteur”, di San Marco Argentano, che tutti vogliono aprire tra Regione, sindaci e comitati. A mio parere lo possono pure chiudere, senza nemmeno trasformarlo in nessun tipo di genere (casa Salute, Capt e altre chiacchiere…)

Mio figlio ha un principio di bronchite. Avantieri sera siamo andati dal dottore curante e mi ha detto di fargli fare una radiografia toracica per vedere cosa c’è ai polmoni, perché ha una tosse che, anche avendo fatto varie terapie senza risultati, gli dura da tre mesi.
Il dottore di famiglia mi prescrive una ricetta segnalando sulla stessa l’urgenza e mi dice di andare la mattina dopo cioè ieri al reparto di Radiologia con la ricetta che glielo avrebbero fatto in quanto urgente.

Ieri mattina, di buon ora, mi reco in quella specie di ospedale, dove la struttura ispira ospitalità ma di cui non ha niente perché chi ci lavora tutto ha tranne ospitalità. Vado nel reparto di Radiologia e domando al tecnico, perché di dottori nemmeno l’ombra, se potevamo fare quel tipo di radiografia. Il tecnico, bravissima persona e molto gentile, mi dice che pur facendola non mi avrebbe potuto dare la diagnosi, in quanTo, ripeto, non esiste un dottore, il quale è presente in struttura solo tutti i lunedì e nei casi notturni e festivi se viene chiamato, e quindi mi consiglia di passare dal pronto soccorso dato che era urgente. Ci siamo recati con mia moglie al pronto soccorso che dista dalla radiologia circa 10 metri.
A me non fanno entrare, fanno entrare solo mia moglie e mio figlio.
Mia moglie espone il problema alla dottoressa di turno che le contesta, con tono aggressivo e stizzoso, ciò che andava fatto al bambino, mandandola via dicendole che non era lei la pediatra che decideva ciò che si doveva fare, nonostante l’impegnativa del dottore di base con scritto urgente e tra l’altro non si è neanche “degnata” di visitare mio figlio per vedere se in realtà era necessaria questa radiografia o no. In conclusione, io dico: che ci sta a fare questo primo intervento a San Marco se all’interno c’è gente incompetente che non è capace di fare il proprio lavoro? Non c’è bisogno di fare varie manifestazioni inutili per resuscitare un morto.

Vincenzo Molino, Bianco Tiziana