Urla a notte fonda fino a mattina, auto, mura e scale danneggiate, urina, porte aperte a calci, gente che entra in proprietà privata e la danneggia e la sporca, tentativi di entrare nelle abitazioni.
Accade nel centro storico di Terranova da Sibari, nello specifico nel castello simbolo del paese, edificio di interesse storico culturale.
Succede da almeno otto anni, otto anni di denunce formali, lettere e istanze ignorate, col risultato di un problema di sicurezza e tranquillità per gli abitanti della zona, di un bene storico abbandonato a se stesso e continuamente danneggiato, della salute pubblica che non viene tutelata, nonostante il sopralluogo del medico dell’igiene pubblica che ha accertato il degrado igienico e che in una relazione invitava il sindaco alla tutela della zona e alla pulizia con prodotti specifici, cosa che non è mai stata fatta.
Tutta questa situazione è possibile in quanto l’accesso alla corte interna del castello, in passato chiuso, adesso è aperto a tutti. L’ufficio tecnico del comune definisce l’area come catastalmente privata ma di uso pubblico, definendosi di fatto responsabile della manutenzione della stessa.
Lo scorso agosto, avevo fatto istanza al sindaco tramite pec per richiedere il ripristino della chiusura degli accessi alla corte interna con cancelli (visto che per esempio è da poco stato messo il cancello al parco giochi del paese per preservarlo) da tenere chiuso solo la notte, così da impedire i disagi che stanno portando al degrado di una zona invece ritenuta di interesse storico, ma non ho mai ottenuto alcuna risposta.
Le forze dell’ordine dicono di non poter intervenire se l’area non è privata o se non c’è un’ordinanza del sindaco che regolarizzi la possibilità di impedire la presenza di persone non residenti, per non parlare del fatto che di notte a Terranova la caserma dei carabinieri è chiusa e bisogna chiamare quella di San Marco Argentano per intervenire. Spesso poi è successo di chiamare e dicevano di non poter venire perché la volante era impegnata in altri interventi, o non identificavano le persone nella corte, dicendo che non potevano mettere a rischio l’incolumità di due agenti contro venti ragazzi alticci o alterati da sostanza stupefacenti. Il sindaco, dal canto suo, non ha fatto nulla per risolvere il problema e demanda tutto alle forze dell’ordine, in un rimpallo di responsabilità che ha portato solo a una degenerazione della situazione.
Mi chiedo come sia possibile che un edificio di interesse storico culturale sia abbandonato al degrado, come sia possibile che otto anni di denunce siano state ignorare e che nessuna azione sia stata fatta per porre fine a questa situazione di insicurezza e pericolo.
Il livello di indifferenza delle istituzioni misura la civiltà di una comunità . E se è vero che questa situazione è simbolo della rinuncia dei genitori al loro ruolo educativo, è pur altrettanto vero che anche le istituzioni hanno rinunciato al loro ruolo, rimanendo indifferenti a un problema reiterato negli anni.
E l’indifferenza, come dice Liliana Segre, è più colpevole della violenza stessa.
Federica Lento