Lettere a Iacchite’: “Truffa con falsi disabili: dubbi o verità?”

INCHIESTA RELATIVA AD UNA TRUFFA AI DANNI DELL’UNIONE EUROPEA E DELLO STATO IN DANNO DI LAVORATORI DISABILI E SVANTAGGIATI: DUBBI O VERITA’?

La doverosa riflessione che si vuole portare all’attenzione dei lettori che hanno appreso dagli organi di stampa di questi ultimi giorni il fatto che, a Lamezia, la Infocontact abbia assunto finti disabili coinvolgendo 3 dirigenti regionali merita un approfondimento per tentare di fugare qualche dubbio che emerge vistosamente quanto meno sul titolo degli articoli-comunicati prodotti.

Senza voler minimamente mettere in discussione quanto accertato dagli organi preposti alle indagini  (GdiF e Procura) anzi, ben vengano questi controlli che ci auguriamo essere incrementati soprattutto presso le amministrazioni pubbliche che sono le più soggette a fenomeni di corruzione, si ritiene però necessario riflettere su quanto appresso indicato:

La società coinvolta che avrebbe sfruttato gli incentivi previsti per l’assunzione di persone svantaggiate attestando falsamente la disabilità di persone prive dei requisiti richiesti, è un dato ascrivibile alla sola predetta società. infatti pare che emerga chiaramente che sia la stessa ad attestare il falso.

Gli altri destinatari della misura di indagine, oltre alla società Infocontact srl, con sede legale a Roma e sede operativa a Lamezia Terme, sono tre dirigenti della Regione Calabria del Dipartimento Formazione Professionale, Lavoro e Politiche sociali, che avrebbero attestato la sussistenza dei requisiti previsti ai fini dell’erogazione dei finanziamenti alla società.

Qui sorge spontanea la prima riflessione: la sussistenza dei requisiti non dovrebbe essere accertata anche dai funzionari regionali preposti al monitoraggio ed al controllo della corretta erogazione degli incentivi? Ed ancora i progetti ammessi non dovrebbero essere stati valutati da un’apposita commissione di valutazione?

La Regione Calabria spende fior di quattrini, molto superiori ai normali stipendi del personale interno, per qualsiasi tipo di controllo investendo in special modo in risorse umane esterne alla pubblica amministrazione (Controller, Revisori dei conti, ecc.) che come tali non hanno una diretta e personale responsabilità.

Dalle indagini sarebbe emersa, tra l’altro, una serie di artifici documentali e contabili tramite i quali i responsabili della società erano riusciti, con la complicità dei funzionari pubblici, ad attestare falsamente le condizioni di “svantaggio” e di disabilità dei lavoratori assunti, indispensabili per l’ottenimento degli incentivi, nonchè a far sembrare, sempre attraverso falsi documentali, come i  “163 neoassunti” da tempo alle dipendenze della stessa impresa, molti dei quali non appartenenti a nessuna categoria svantaggiata.

E’ d’obbligo quindi esaminare attentamente la definizione di “Soggetti Svantaggiati”

Il REGOLAMENTO (CE) N. 2204/2002 DELLA COMMISSIONE del 12 dicembre 2002 in applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE riguardante gli aiuti di Stato a favore dell’occupazione all’art. 2 così recita:

S’intende per lavoratore svantaggiato: qualsiasi persona appartenente ad una categoria che abbia difficoltà ad entrare, senza assistenza, nel mercato del lavoro, vale a dire qualsiasi persona che soddisfi almeno uno dei seguenti criteri:

– qualsiasi giovane che abbia meno di 25 anni o che abbia completato la formazione a tempo pieno da non più di due anni e che non abbia ancora ottenuto il primo impiego retribuito regolarmente;

– qualsiasi lavoratore migrante che si sposti o si sia spostato all’interno della Comunità o divenga residente nella Comunità per assumervi un lavoro;

– qualsiasi persona appartenente ad una minoranza etnica di uno Stato membro che debba migliorare le sue conoscenze linguistiche, la sua formazione professionale o la sua esperienza lavorativa per incrementare le possibilità di ottenere un’occupazione stabile;

– qualsiasi persona che desideri intraprendere o riprendere un’attività lavorativa e che non abbia lavorato, né seguito corsi di formazione, per almeno due anni, in particolare qualsiasi persona che abbia lasciato il lavoro per la difficoltà di conciliare vita lavorativa e vita familiare;

Dalle indagini sarebbe emersa, tra l’altro, una serie di artifici documentali e contabili tramite i quali i responsabili della società erano riusciti, con la complicità dei funzionari pubblici, ad attestare falsamente le condizioni di “svantaggio” e di disabilità dei lavoratori assunti, indispensabili per l’ottenimento degli incentivi, nonchè a far sembrare, sempre attraverso falsi documentali, come i  “163 neoassunti” da tempo alle dipendenze della stessa impresa, molti dei quali non appartenenti a nessuna categoria svantaggiata.

E’ lavoratore disabile, invece:

– qualsiasi persona riconosciuta, come disabile, affetta da un grave handicap fisico, mentale o psichico, ai sensi della legislazione nazionale.

Altro argomento degno di riflessione è che:

I Destinatari degli interventi di cui all’avviso pubblico indiziato dovevano essere individuati con riferimento  all’articolo  2,  paragrafo  1,  lettera  f)  del  Regolamento  (CE)  n.  2204/2002.

(Vedi complemento di Programmazione del POR Calabria 2000‐2006).

Nello specifico la Misura POR Calabria 2000‐2006 prevedeva le seguenti figure di destinatari: (e quindi non solo i disabili)

–  popolazione in età attiva in cerca di occupazione;

– lavoratori in CIG straordinaria e mobilità;

– persone inserite in contratto di apprendistato o altro contratto a causa mista (incluse le   forme di lavoro temporaneo e atipico);

– lavoratori impegnati in LSU/LPU;

– persone in fuoriuscita dai bacini LSU/LPU;

– inattivi.

– detenuti, ex detenuti, persone soggette a misura penale esterna o in semilibertà, soggetti

della microcriminalità;

–  cittadini extracomunitari;

–  nomadi;

–  tossicodipendenti ed ex tossicodipendenti; sieropositivi;

–  persone appartenenti a minoranze etniche; alcolisti ed ex alcolisti;

–  persone  inquadrabili  nei  fenomeni  di  nuova  povertà  (soggetti  appartenenti  a  famiglie

disgregate e a basso reddito);

–  soggetti residenti in aree ad alto rischio sociale;

–  soggetti portatori di disagio psichico e invalidità privi di riconoscimento formale;

–  soggetti senza fissa dimora e che vivono esperienze di strada;

–  donne in difficoltà a basso reddito e con titolo di studio debole;

–  donne e minori che sono vittime della tratta, della violenza e della prostituzione coatta;

–  soggetti privi di sostegno familiare;

–  soggetti farmaco‐dipendenti o portatori di nuove forme di dipendenza;

–  soggetti in stato di indigenza;

–  minori a rischio e minori di area penale;

–  minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare, vittime di racket, rifugiati.

Il possesso dello status giuridico dei destinatari doveva essere comprovato ai sensi della normativa vigente e puntualmente verificato dalla Regione Calabria attraverso gli organismi competenti prima dell’erogazione del finanziamento.

Da qui il dubbio: tutto ciò è stato regolarmente effettuato ed evidentemente attestato dai responsabili?

Siamo sicuri che i “163 neoassunti” o i 207 come si rileva dai diversi articoli consultati, non rivestono o meglio non rivestivano nessuno dei requisiti previsti per l’assunzione di persone svantaggiate?

Ed ancora, i Dirigenti sapevano che le diverse Commissioni ivi comprese quelle dei controlli interni ed esterni avevano operato in modo non corretto o omissivo? ed hanno comunque agito senza tener conto di quanto verbalizzato dai preposti al controllo?

Ed allora, qualora dovesse emergere, che nonostante la irregolarità riscontrate detti dirigenti hanno comunque proceduto al pagamento degli incentivi, allora si che si può dire che “avrebbero attestato la sussistenza dei requisiti non veritieri per come previsti ai fini dell’erogazione dei finanziamenti alla società con le conseguenti responsabilità penali” altrimenti anche questa indagine, molto probabilmente, finirà senza alcun esito di colpevolezza, atteso che la deficienza o l’ignoranza non sono perseguibili penalmente, come invocherebbero i principi del foro chiedendone le attenuanti generiche.

Lettera firmata