Lettere a Iacchite’: “Villa Sorriso, i Morrone vessano i lavoratori e premiano lecchini e parenti”

Siamo davvero arrivati al grottesco, i Morrone non solo si permettono il lusso di non pagare i dipendenti, ma addirittura hanno la faccia tosta di pagare con acconti la mensilità di febbraio solo ad alcuni dipendenti in pratica una sorta di selezione in base alla loro contorta politica aziendale che ormai fa acqua da tutte le parti.

In sostanza alcuni dipendenti di Villa Sorriso per queste prossime festività di Pasqua rimarranno all’asciutto, alcuni dei quali risultano essere in ferie forzate, altri licenziati nei mesi precedenti, ma che ancora vantano crediti da parte di Villa Sorriso, altri ancora invece risultano essere in congedo straordinario di cui la retribuzione la eroga direttamente l’Inps.
Da aggiungere fra l’altro che codesta struttura accreditata con la Regione Calabria, il mese scorso ha avviato una procedura di licenziamento di 9 dipendenti, e ancora prima ha licenziato un rappresentante sindacale in tronco per motivi disciplinari alquanto discutibili, in quanto lo stesso lavoratore pare abbia dato fastidio con le sue lotte sindacali al responsabile del personale della struttura vecchio prestanome dei Morrone, (Carmelo Rota, anche assessore a Casali del Manco in una giunta-vergogna Pd-Fratelli d’Italia) da pochi mesi messo sul libro paga alla Regione Calabria alle dipendenze di Luciana De Francesco, moglie di Luca Morrone, ex consigliere regionale uscente perché i soldi non gli bastano e perché deve finanziare i guappi di cartone del suo paese che vanno in giro a minacciare la gente.

Il rappresentante legale di Villa Sorriso nella persona di Marco Morrone, gemello di Luca, ha avviato questa procedura giustificando la carenza dei ricoveri nella casa protetta, volendo licenziare 9 dipendenti ritenuti superflui, nella figura di ausiliari, manutentore, massofisioterepista, autista di servizio distribuzione pasti, però nella casa protetta risulta essere assunto un farmacista da marzo 2020 che in pianta organica e nei requisiti minimi imposti dalla legge regionale non è previsto… Il farmacista peraltro risulta essere cugino di Marco Morrone, cioè figlio dello zio Giancarlo Morrone, fratello di Ennio il mammasantissima, ex vicesindaco del Comune di Cosenza, e sempre lo stesso risulta essere socio di minoranza della casa protetta Villa Sorriso…

La casa protetta è provvista di locali di cucina per la preparazione dei pasti dei pochi degenti rimasti, sì pochi perché la struttura risulta accreditata per 40 posti letto, però ad oggi sono la metà, la proprietà ha deciso di licenziare il personale della cucina per esternalizzare il servizio, però lì c’è un vero gioco di prestigio da parte del giovane Morrone perché lo stesso fa dimettere alcuni dipendenti per poi assumerli con la ditta che dovrebbe occuparsi della preparazione dei pasti, e da lì esce fuori che la ditta è la “Lumar”, cioè la società che gestisce il locale “Primadí” di Santa Teresa a Cosenza, una sorta di pub (in bassa fortuna) di proprietà sempre dei Morrone, con amministratore unico Marco Morrone.

Altra anomalie risulta essere il fatto che la casa protetta accreditata dalla Regione Calabria con soldi pubblici Villa Sorriso nel 2020 ha acquistato 2 Suv di grossa cilindrata Range Rover Velar con leasing mensile di oltre 2000 euro…
A discapito dei lavoratori, che ormai da 3 anni ricevono solo acconti di stipendio…

Quindi è arrivato il momento di sputtanare questa gentaglia che negli anni ha rastrellato tutto ciò che c’era da rastrellare, arricchendosi sulle spalle dei padri di famiglia, fregandosene di tutto e di tutti. Ora basta, sappiamo benissimo che a Cosenza la legge per i lavoratori onesti non esiste però ora la cosa è diventata troppo evidente, sicuramente non risolveremo nulla, però essendo il vostro l’unico giornale libero di tutta la Calabria far conoscere tutto questo schifo all’opinione pubblica è già una cosa ed è più che una consolazione. Perché sappiamo che i Morrone quando leggono il vostro giornale diventano paonazzi dalla rabbia e questo ci fa stare bene, oh se ci fa stare bene…

Lettera firmata