Buongiorno direttore,
ormai da qualche giorno Cerisano appare sulle pagine di Iacchitè.
La storia che voglio raccontarle oggi non ha nulla a che fare con acqua e fontane miracolose, c’è di più.
Cerisano (Buonanima), da sempre fiore all’occhiello delle Serre cosentine per il suo consueto “Festival delle Serre” e non solo, si ritrova oggi nella più squallida e deprimente delle situazioni.
A qualcuno piace giocare, e questo con i soldi dei contribuenti, di quei cittadini ormai imbambolati da cifre, da foto di grandi opere con relativi like e commenti di esaltazione e gratitudine, dallo sperpero continuo di denaro pubblico facendo passare delle operette, come dei maestosi capolavori mai realizzati prima, con un buco da (non lo sapremo mai) 5, 6 o forse 7 milioni di euro.
Poca roba, mentre continuano a mancare i servizi di prima necessità in tantissime famiglie e periferie del borgo.
Oggi voglio parlarle di una targhetta. La targhetta della “Piazzetta del taglio”, una piazzetta di 2 mq, inserita nella liste delle grandi opere da parte del mago Casanova (“Piazzetta del taglio” è una chiara provocazione, costata altri mila e rotti euro)
Appare prima, scompare poi, e voci da bar ipotizzano di tutto. Sappiamo che in questa storia c’è qualcosa di miracoloso, direttore, sì, perché si dice che della targhetta con tanto di stemma comunale affissa nemmeno un mese fa, adesso misteriosamente scomparsa, non si è a conoscenza di come e da chi sia stata affissa, eppure le foto parlano chiaro, con tanto di hastag”#cosìèsevipare.
Ma in un paese di devoti alle vergini marie, si sa, può succedere di tutto, e purtroppo di cose che appaiono e poi scompaiono, ne vedremo ancora molte.
Lettera firmata