Lettere a Iacchite’. Cetraro, ecco come fanno finta di spegnere gli incendi

Oggi pomeriggio ho avuto modo di assistere all’intervento dell’elicottero della forestale che cercava di spegnere un incendio. Il luogo è Cetraro e la zona è quella immediatamente dietro l’hotel ristorante la Carruba.

Ero sulla spiaggia e vedevo le sterpaglie bruciare e, credo, che in precedenza ci sia stato l’intervento dei vigili del fuoco che avranno spento il fuoco che minacciava le case. Probabilmente gli stessi vigili non hanno potuto raggiungere le altre zone dove il fuoco divampava.

Mi direte: nulla di strano, visto quanto successo durante le settimane scorse. Le zone impervie ove il fuoco bruciava sterpaglie e qualche albero, venivano allora affrontate dalla cavalleria.

Arriva un elicottero della Forestale che, atterrato sulla pista dell’ospedale di Cetraro, monta il cosiddetto secchiello che dovrebbe contenere almeno 165 litri di acqua e comincia le operazioni: si dirige sul mare, fa il pieno di acqua e raggiunge la zona che dista appena 300 metri per rovesciare l’acqua.

Mi accorgo che nel percorrere questa breve distanza, dal secchiello esce acqua lungo tutto il percorso che va dal mare ai luoghi oggetto dell’incendio. A tal punto mi pongo una domanda: quanta acqua di mare arriva sui luoghi e quanto costa ogni viaggio alle tasche del contribuente? Per farla breve, intorno alle 17 arriva pure un canadair che soccorre nelle operazioni l’elicottero. Sono le 18.18 ed i mezzi ancora scaricano acqua!
Dopo oltre 2 ore! Ma è possibile?

Lettera firmata