Gentile (chiedo scusa per la parola…) redazione di Iacchite’,
effrazioni, violazioni di domicili ripetute, rapine, furti e violenze si stanno registrando ormai da molto tempo nel territorio di via Tommaso Arnoni ovvero la strada che conduce all’acquedotto del Merone. I cittadini hanno diritto alla sicurezza ed all’ordine pubblico, che però sono messi in costante pericolo da malviventi non identificati che nulla rischiano a scapito dei contribuenti inermi ed indifesi.
Ho estrapolato una serie di frammenti da un video registrato dall’impianto di telecamere di sorveglianza. Sono quattro ladri – probabilmente stranieri – che la notte di Capodanno hanno forzato la porta di ingresso di casa mia lesionando i vetri. Immediatamente è partito l’allarme che avvisa vigilanza privata e forze dell’ordine e sono intervenuti i carabinieri, constatando quanto vi ho detto inclusa la rottura della tastiera dell’allarme. È la seconda intrusione tra la casa di mio padre al 1° piano, e il tentativo di effrazione in casa di mia sorella. In quella occasione avevano tagliato anche i fili del telefono.
Ma in questa zona di via Tommaso Arnoni hanno anche rapinato e malmenato la signora Galati, rubato più e più volte attrezzi di lavoro a Stefano Batacchi, rubato ed asportato una cassaforte ai fratelli Chiappetta, sono state rinvenute due auto rubate ed abbandonate, anche i Catapano hanno subito furti, così come Enzo Paolini, visto che i ladri si sono introdotti diverse volte nel suo garage.
Ritornando al mio caso personale, per fortuna non hanno portato via nulla perché non ne hanno avuto il tempo. La telecamera e l’impianto di sorveglianza sono di mia proprietà e li ho installati proprio perché ho capito che la situazione è grave e che non ci protegge nessuno. Siamo ormai alla mercé di questa gente che non ha nulla da perdere e che ormai staziona stabilmente in questa zona: hanno occupato una villetta rossa vicino all’Inrca ed altri stanno in un’abitazione privata nella 4/a traversa del Merone a destra. La situazione rischia di degenerare seriamente. Ormai, nostro malgrado, non si sta più tranquilli neanche nelle proprie abitazioni.
Faccio questo appello affinché il questore e il comandante provinciale dei carabinieri si diano una “svegliata” perché così non si può continuare.