Lettere a Iacchite’: “Cosenza, screening dei tumori: inefficienza e pressappochismo”

Gentile Direttore Carchidi,

sono alle prese con la stesura della tesi di laurea e l’argomento che mi è stato affidato dal mio docente relatore è il seguente: “Gli screening dei tumori”. Essendo della provincia di Cosenza, ho immaginato di documentarmi sull’argomento circa lo stato delle cose in Calabria, facendo capo all’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza.

Da quanto riportato sul sito ufficiale dell’ASP, il dirigente medico responsabile dei programmi di “screening dei tumori femminili” (mammella e collo dell’utero) e del “tumore del colon” risulta essere la dottoressa Giorno Anna, la quale figura anche essere Referente degli screening per l’intera regione Calabria.

Superato il primo impulso che mi portava istintivamente a contattare immediatamente la dottoressa Giorno, ho ritenuto opportuno (per fortuna!) documentarmi a proposito dei risultati ottenuti circa i suddetti screening nella nostra amata Calabria. Preliminarmente, desidero sottolineare che gli screening oncologici vengono offerti gratuitamente alle popolazioni di tutte le regioni d’Italia, considerata l’enorme importanza dell’indagine stessa nella lotta ai tumori che risultano essere fra le primissime cause di morte della popolazione.

Nel mondo scientifico, infatti, è indiscutibilmente riconosciuto che gli screening oncologici consentono di effettuare quella che viene definita “diagnosi precoce”, cioè l’individuazione del tumore prima che ne compaiano i sintomi, con conseguenti indubbie maggiori possibilità di guarigione per le persone colpite; è questo è il motivo prioritario per cui il Ministero della Salute investe molto danaro nei programmi di screening, valutandone i relativi risultati in ogni regione, Calabria compresa!

Ebbene, dai dati ufficiali, emerge che “…per le forti criticità negli screening, la regione Calabria è risultata essere INADEMPIENTE” al tavolo di verifica dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza)! Tradotto in termini comprensibili anche ai non addetti ai lavori, il tutto significa che la Calabria NON HA OFFERTO ai suoi cittadini l’assistenza loro dovuta a causa evidentemente ed indiscutibilmente della incapacità, inadeguatezza ed incompetenza manifesta di chi ha avuto sino ad oggi la responsabilità della gestione di quello che è uno straordinario strumento di prevenzione! Nonostante le considerevoli risorse finanziare, talune gestite direttamente dalla dottoressa Giorno, i risultati ottenuti sono bassissimi e pertanto scientificamente inefficaci. A mero titolo di esempio:

1 – l’invito a partecipare allo screening del cancro della mammella ha raggiunto soltanto 2 donne su 10 (di contro, il dato nazionale è di 7 donne su 10!) e di queste solo una ha eseguito la mammografia!

2 – relativamente allo screening del tumore della cervice uterina, soltanto 15 donne su 100 hanno ricevuto l’invito (di contro, il dato nazionale è di 78 donne su 100!); ha eseguito il test una su tre delle persone invitate!

3 – relativamente allo screening del tumore del colon, soltanto 4 cittadini su 100 a cui è destinata l’indagine hanno ricevuto l’invito (di contro, il dato nazionale è di 57 su 100); inoltre, soltanto 2 cittadini su 100 hanno aderito al programma!

Nel mio “triste navigar” in rete, vengo a “scoprire” che la dottoressa Giorno Anna riveste anche l’incarico di Responsabile del “Registro Tumori” dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza. Il Registro è uno “strumento operativo” estremamente importante per la Comunità Scientifica, con ricadute internazionali in termini di conoscenze nella specifica materia, non fosse altro in quanto consente di monitorare l’andamento di questa grave malattia negli specifici territori, di verificare quanti e quali casi di tumore vengono a manifestarsi e tantissimi altri dati quali ad esempio gli anni di sopravvivenza dei pazienti colpiti.

Ebbene, ahimè, devo rilevare che anche in quest’ultimo caso l’attività della dottoressa Giorno è del tutto “discutibile”, infatti basta analizzare i dati ufficiali della “Associazione Italiana Registro Tumori” per constatare che i dati forniti dal Registro Tumori di Cosenza sono fermi al periodo 2006-2008 e quindi dal punto di vista temporale di nessuna utilità scientifica, considerata la velocità con cui questa terribile malattia varia nel tempo!

Gentile Direttore Carchidi, per i motivi che Lei ed i suoi lettori hanno così potuto verificare, per completare la mia tesi di laurea, dovrò far riferimento con mio rammarico ai dati di altre regioni, magari quelle che giustamente vengono ad essere definite “all’avanguardia” per capacità professionali e “virtuose” per attitudine gestionale. In fine, con amarezza devo riscontrare che alle nostre “latitudini” la Pubblica Amministrazione, nonostante si tratti di ambiti estremamente delicati ed importanti per la salute dei cittadini, “offre” il peggio che si possa immaginare!

Distinti saluti

Lettera firmata