A chi serve il ponte di Calatrava? Quale beneficio porterà ai cosentini?
Un progetto di venti anni fa, tra qualche giorno verrà aperto alla città.
Nella nostra città dove tanti di noi non riescono ad arrivare alla seconda settimana, possono ancora essere considerate le grandi opere come delle priorità?
La sanità è in mano ai papponi, l’Aterp è una montagna di merda, il lavoro si trova solo su clientela, i giovani devono scappare via, e ancora pensiamo che le priorità di questa città siano altre?
La bellezza di una città non si misura dalla bellezza del corso pedonale o dalle serate musicali in centro, ma dalla possibilità di una famiglia di vivere senza il ricatto di uno sfratto, senza la paura di non essere pagato a fine mese, senza il timore che la casa gli crolli addosso, senza la paura di perdere un familiare nelle corsie dell’ Annunziata, senza la paura per la lontananza di un figlio che è dovuto emigrare per guadagnarsi qualcosa.
Quando si affronteranno le VERE PRIORITÀ dei cittadini, la città potrà ricominciare ad essere bella, e a quel punto forse anche Calatrava non servira più a nessuno.
Ferdinando Gentile