Alla c.a. del Direttore Responsabile Gabriele Carchidi
Gentile Gabriele,
Nell’esprimerle la mia stima per il lavoro che ogni giorno porta avanti al servizio della cronaca locale, evidenziando senza mezzi termini la sua voce fuori dal coro, lontana dalla parzialità di tanta stampa ormai tristemente asservita agli interessi di politica e imprenditoria varia, mi rivolgo a lei per sollecitare una corretta informazione su quanto negli ultimi tempi accade nella nostra Sanità cittadina.
Ho letto i suoi molti articoli sull’ascesa della famiglia Greco di Cariati e sui suoi business nel settore sanitario, ma quello che, ahinoi, non compare mai, su cui ancora si avverte il silenzio assoluto e assordante da parte dei mass media, è il fatto che nelle loro strutture, in particolare nella clinica “Madonna della Catena” di Laurignano, si stiano da tempo registrando diversi casi di persone anziane che vengono ricoverate per patologie varie e/o per cure riabilitative post operatorie, in quest’ultimo caso a volte conseguenziali a interventi chirurgici cui sono state sottoposte sempre nel circuito delle loro aziende. Alcune di loro sono individui sani, seppure avanti con l’età, con uno stato di salute generalmente buono, ma accade che le cose sfuggano di mano per sopravvenute complicazioni (spesso infezioni contratte nelle loro strutture) non tempestivamente curate o affrontate in modo improprio, se non addirittura controproducente. Quando gli effetti diventano catastrofici, solo a quel punto si scarica la “patata bollente” al Pronto Soccorso ospedaliero, dove ormai non è più possibile intervenire per tentare di salvare la vita ai poveri malcapitati, rei solo di essersi affidati alle mani sbagliate.
Inutile affermare che tutto l’apparato sanitario della nostra città versa nelle condizioni peggiori (la cosa è risaputa ampiamente). Purtroppo in questo senso siamo ormai allo sfacelo, perciò sarebbe una testimonianza di adeguata informazione portare alla luce queste vicende di malasanità (che non coinvolgono solo le aziende citate), se non altro per dovere di cronaca. Potrebbe servire a scongiurare il pericolo che altri anziani facciano la stessa fine, rivolgendosi invece, laddove sia possibile, a strutture qualificate in grado di tutelare la loro incolumità fisica e mentale, al riparo da medici incapaci e presuntuosi, ormai lontani mille miglia dal giuramento di Ippocrate e ancorati al loro piedistallo fatto di incompetenza ed estraneità alla dimensione umana dei loro pazienti innocenti e speranzosi.
Se la cosa venisse prima verificata e poi resa pubblica dalla Stampa, forse otterremmo l’effetto di far aprire un’inchiesta che faccia chiarezza su queste tristi vicende. E, chissà, forse qualche vita in futuro potrebbe essere salvata. Del resto compito principale dei mass media (lei ci insegna) dovrebbe essere quello di fare cronaca, sempre e comunque alla ricerca della Verità.
Cosenza, 31 dicembre 2017
Lettera firmata