Lettere a Iacchite’: “Reggio, nel centrodestra c’è la ‘ndrangheta altro che i rimborsi grillini”

Da sinistra: Antonio Caridi (di spalle), Peppe Scopelliti e Alberto Sarra

Certo, aver cercato di tirare in ballo nel polverone “Rimborsopoli” al M5S Federica Dieni, deputata uscente e rieletta nel collegio uninominale di Reggio Calabria ha fatto veramente ridere i reggini, che infatti l’hanno riconfermata, perché se si analizza cosa la iena Filippo Roma le contestava, si capiva perfettamente che ormai pur di screditare qualcuno si sparava nel mucchio.

I fatti dicono che Federica Dieni ha presentato sul sito Rendiconto.it un unico bonifico con importo totale “taroccato” anziché due che sommati fanno esattamente la stessa cifra versata.. praticamente stiamo parlando del nulla. Del nulla in confronto ai soldini che l’avversario della Dieni nel collegio di Reggio ovvero Franco Talarico (trombato alla grandissima!) deve ancora a un ristoratore lametino per cene ed eventi elettorali nell’anno 2014 quando Talarico venne sonoramente bocciato (essere trombato è una sua specialità, non c’è che dire) dalla sua stessa città – Lamezia Terme – alle elezioni regionali.

Cosa ancora più ridicola è poi che il candidato al collegio uninominale di Reggio al Senato, il dr. Marco Siclari, voluto fortemente dall’inizio da Antonio Tajani, e regolarmente eletto, altro non è che un parente di Giuseppe Eraclini, ex presidente di circoscrizione, ex consigliere comunale, conosciuto nella relazione d’accesso antimafia che portò allo scioglimento del comune di Reggio Calabria perché solito frequentare elementi pregiudicati della città nonché per essere uno dei soggetti più fidati di Alberto Sarra, il sottosegretario regionale accusato di essere uno degli uomini della cupola massonica che ha governato insieme a Paolo Romeo, Giorgio De Stefano e Totò Caridi la città negli ultimi anni. Infatti il Siclari si fa “accompagnare” dal suo fidato parente Antonio Eraclini, figlio di Giuseppe, che risulta addirittura lavorare (forse in nero) per un consigliere regionale di maggioranza ossia Giovanni Nucera, capogruppo di Sel e molto chiacchierato in città tanto che Grasso decise di non candidarlo. E che dire del figlioccio di Totò Caridi, Ciccio Cannizzaro, eletto a Gioia Tauro e di Tilde Minasi, scopellitiana fino al buco del culo, ormai famosa per aver ceduto il suo seggio a Matteo Salvini? A Reggio c’è la ‘ndrangheta, altro che i rimborsi di Federica Dieni!

Lettera firmata