L’incendio di Valencia e il cappotto termico: una “bomba” in casa e la grande beffa del 110%

L’incendio di Valencia e il cappotto termico, una “bomba” in casa. Pochissimi consulenti antincendio e molti truffatori

Il terribile incendio (sinora 4 morti) che è divampato a Valencia: due edifici attigui, di cui uno di 14 piani con 138 abitazioni che ha propagato l’incendio all’altro edificio, pone alcune riflessioni sul “cappotto termico” (bonus facciate) di cui tanto si è discusso ed in merito al quale, secondo notizie di stampa, sono state operate frodi per oltre 100 miliardi di euro a danno dello Stato.

Il tutto inserendo fraudolentemente nei “cassetti fiscali” di ignari contribuenti crediti di imposta non spettanti e/o inesistenti, riscossi successivamente dai truffatori e dai loro sodali amministratori di condominio, attenzionati ora dalla Guardia di Finanza, dalla Magistratura, e dall’Agenzia delle Entrate.

EL PAIS, giornale spagnolo, afferma che le facciate andate a fuoco a Valencia sono rivestite di materiale isolante “poliuretano”.

I cappotti termici evitano le dispersioni energetiche in inverno, migliorano le prestazioni estive, ovvero contribuiscono a tenere freschi gli ambienti, ed aumentano – se a ciò progettati – l’isolamento acustico.

Gli isolanti che generalmente vengono utilizzati sono: polistirene espanso, derivato dal petrolio (sinonimo di poliuretano espanso usato a Valencia), lana di roccia o vetro, e nanotecnologie, ed altri di scadente qualità più soggetti agli incendi.

I materiali tecnicamente validi devono essere certificati ETA (Valutazione Tecnica Europea),con classe A1-prodotti incombustibili), avere la marcature CE (garantisce la costanza delle prestazioni) ed altre caratteristiche (conduttività, spessore, ecc…).

Il problema è la composizione dei materiali, intesi come sistema. Un cappotto fatto di lana di vetro è impossibile prenda fuoco, ma altri materiali, che magari lo rivestono possono essere infiammabili e interagire con quelli del cappotto.

Dunque, le nostre case sono più efficienti, ma forse meno sicure. Invero lo spaventoso incendio di Valencia, quelli di Colle Aniene in Roma (un morto e 17 feriti), di Torre del Moro a Milano, e del Grenfell Tower di Londra (72 morti) tutti sviluppatisi a partire dal “cappotto termico” fanno paura perché ci fanno temere “una bomba in casa”. Le temperature che si sviluppano in un incendio all’aperto raggiungono in pochi minuti 500 gradi e oltre; l’incendio non solo si propaga verso l’edificio interessato, ma lo propaga anche agli edifici adiacenti (esattamente come è avvenuto a Valencia).

Con la grande beffa del 110 per cento è mancata la professionalità: ci sono pochi consulenti antincendio e molti “tecnici “ improvvisati: ragionieri o impiegati statali che si fanno chiamare ingegneri…

Prof.Ing.Giancarlo Spadanuda-CTU della Magistratura