Fonte: Domani
«L’avevo detto: controllate tutto. Mi stanno prendendo in parola». Di ritorno da Bruxelles, il governatore forzista della Calabria Roberto Occhiuto commenta la recente attività dei finanzieri che, come raccontato ieri da Domani, hanno fatto ingresso in Cittadella regionale per acquisire atti in diversi dipartimenti. Da quello dedicato alla sanità fino quello che, in base a quanto si apprende, si occupa di edilizia ed economia.
Le perquisizioni degli inquirenti, su delega della procura di Catanzaro guidata da Salvatore Curcio, sempre in base a quanto apprende questo giornale, stanno proseguendo anche questa mattina. In particolare, nell’ufficio di presidenza. Ieri, invece, una perquisizione sarebbe stata realizzata anche al domicilio di Tommaso Calabrò, dirigente generale ad interim del dipartimento Salute: il professionista, dapprima dirigente generale del dipartimento Transizione digitale, è stato nominato nel 2023 dallo stesso Occhiuto alla guida del delicato settore, prendendo il posto dell’ex dirigente generale Iole Fantozzi.
«Ben vengano i controlli e gli approfondimenti: i Dipartimenti della Regione Calabria non hanno nulla da nascondere ed hanno agito sempre in totale trasparenza e secondo quanto previsto dalla legge – continua il presidente della regione Occhiuto – Uno dei tratti distintivi del mio governo regionale è stato il rigore con il quale abbiamo e stiamo amministrando la cosa pubblica, con in cima la sanità». Ma le inchieste sono diverse e una di queste riguarda un’ipotesi di corruzione sul presidente…
Gli accertamenti in corso riguarderebbero, più in particolare, un nuovo filone di inchiesta (gli iscritti nel registro degli indagati sarebbero sette), che, insieme a quello in cui Roberto Occhiuto è indagato per corruzione con sue due fedelissimi (Paolo Posteraro ed Ernesto Ferraro), rappresenta per la regione Calabria un’altra grana giudiziaria.