Liste pulite, Robertino Occhiuto chieda a Gratteri chi sono i politici coinvolti nelle “intercettazioni”

Da quando è stato nominato ufficialmente dal centrodestra a candidato alla presidenza per le prossime regionali d’autunno in Calabria, Robertino Occhiuto ripete sempre la stessa cosa: No alla mafia! Ogni occasione è buona per dire: noi i voti della ‘ndrangheta non li vogliamo. E ancora: la ‘ndrangheta fa schifo. E lancia appelli: la Commissione antimafia controlli preventivamente le liste. Bisogna scongiurare il rischio di infiltrazioni mafiose nelle elezioni.

A sentirlo sembrerebbe che abbia passato tutta la sua esistenza politica a combattere la ‘ndrangheta. Ma la realtà sulla sua attività da politico dice altro: non ha mai pronunciato in vita sua una sola parola contro la ‘ndrangheta, e in particolare contro le ‘ndrine cosentine. Questa è storia. Basta controllare su Google per avere la conferma che non ha mai speso un solo minuto della sua attività da parlamentare per migliorare la qualità della vita dei calabresi. Figuriamoci “sparlare” contro la ‘ndrangheta. Del resto Robertino sa bene di far parte di un partito, Forza Italia, fondato, come dicono le sentenze, dalla mafia. Sa bene Robertino di dover tutto ai voti mafiosi. Lo dicono le sentenze: Forza Italia specie nel sud, e in Calabria e in Sicilia in particolare, ha sempre ricevuto l’appoggio delle ‘ndrine e della mafia per far eleggere i propri “cavalli” in parlamento e nei consigli regionali. E poi basta vedere quanti comuni sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose in Calabria, e quanti consiglieri regionali e assessori sono stati coinvolti in retate “antimafia”, per rendersi conto che certa politica, di cui fa parte a pieno titolo Robertino, è da sempre impelagata mani e piedi in collusioni massomafiose. Altrimenti come spiegare oltre 40 anni di dominio ‘ndranghetistico sulla cosa pubblica: su tutte il saccheggio della sanità, a cui Robertino non è estraneo. Appoggiò l’azione di Scopelliti – mafioso per eccellenza – che chiuse 18 ospedali in Calabria per favorire l’apertura di centinaia di cliniche private riconducibili a consiglieri regionali e a tanti cavalli della scuderia della ‘ndrangheta. Questo è sotto gli occhi di tutti, la pandemia ha fatto piena luce sulla gestione mafiosa della sanità in Calabria. O vogliamo negare questo?

Robertino parla come se lui fosse arrivato ieri sulla terra, e invece vive da parassita sociale da più di 30 anni di politica. E sfidiamo tutti a dire una sola cosa concreta che ha realizzato per i cittadini calabresi. Non troverete nulla, perché nulla ha fatto per i calabresi, ed oggi va ciarlando di mafia e liste pulite. Come se bastasse essere “incensurati” per dirsi estranei alla collusione massomafiosa. Quello di Robertino è il classico discorso che fanno i politici “navigati” come lui: blaterano pubblicamente bene, e in privato razzolano male. Di personaggi che pubblicamente lottavano contro la mafia e poi sono finiti nella rete della giustizia, le cronache calabresi sono piene. Spera con la retorica di rifarsi una verginità politica. Alle sue infami parole, però, abboccano solo i suoi clienti e l’apparato massomafioso che lo sostiene. Chi ha memoria e voglia di cambiare, sa bene chi si nasconde realmente dietro la maschera di brava persona che indossa Robertino Occhiuto. L’atteggiamento di Robertino di questi giorni con le sue esternazioni contro la ‘ndrangheta a Cosenza viene definito (proprio per la palese retorica usata) con un modo dire: “si jetta avanti pe nun cada arriati”. E’ questa l’impressione che traspare dalla sua becera retorica, come a dire: se mai dovesse verificarsi qualche retata contro il mio partito o contro i miei alleati, lo dico prima: io sono contro la mafia. E la prova della sua estraneità alla paranza dovrebbero essere le sue parole contro la mafia. Roba da prima Repubblica, ma che in Calabria funziona ancora.

Vista l’insistenza di Robertino a voler combattere la mafia e per avere liste pulite, un aiutino glielo diamo noi. Chiediamo al dottor Gratteri che non ebbe problemi a rivelare in una trasmissione pubblica nazionale di “non aver mai trovato la Santelli in nessuna intercettazione tra faccendieri”, se può dire la stessa cosa dei fratelli Occhiuto entrambi politici ed entrambi di Forza Italia. Così aiutiamo anche la Commissione antimafia nel duro lavoro che l’attende, ma soprattutto aiutiamo i calabresi a meglio capire chi merita la fiducia e chi no.