LO STRETTO LO SALVERÀ LA BELLEZZA
Se Dostoevskij andasse a chiedere a Giorgia Meloni, a Matteo Salvini o a Roberto Occhiuto, che ne pensano della sua idea che “la Bellezza salverà il mondo”, anzi, come dice Paolo Nori: “Il mondo, lo salverà la bellezza” (perché la bellezza collocata alla fine accende e illumina la frase), la Meloni, Salvini e Occhiuto applaudirebbero con grande entusiasmo.
Quello che tutti costoro non hanno capito, intenti come sono a parlare di opportunità, di rigassificatori, di acciaio, e minchiate simili, è che la magia dello Stretto è difesa dalle leggende che lì sono nate nei millenni.
Dalla Fata Morgana, dal Dio Nettuno e dalle due ninfe Scilla e Cariddi, dal pescatore Colapesce che salva Messina, da Ndrja Cambria e dell’orca marina nell’opera magna di D’Arrigo, Horcinus Orca, da Rizzieri e la strega Mata Fara dal capolavoro Maga Magoga di Giuseppe Occhiato, per terminare con Domenico Modugno con la storia di Lu pisce spada. Tutto il resto sono frasi riscaldate dette da gente che si capisce benissimo cosa dirà ancor prima che parli.
Chist’è ‘na storia d’un pisci spada
Storia d’amuriDdà è, ddà è, lu vitti, lu vitti, lu vitti
Pigghia la fiocina, uccidilu, uccidilu, ohE pigghiaru la fimmineddra
Drittu drittu ‘ntra lu cori
E chiangia di duluri
Ahi ahi, ahi ahi ahi









