Subito dopo la sentenza del processo per l’omicidio volontario pluriaggravato di Denis Bergamini, abbiamo ricevuto decine di messaggi: non fate calare il silenzio sulla morte di Ilaria Mirabelli. In realtà, tutta Cosenza, anche nei giorni e nelle ore che hanno preceduto la lettura del dispositivo della sentenza, non ha mai dimenticato Ilaria e continua a chiedere quella verità che ancora non emerge.
L’inchiesta della procura per omicidio stradale nei confronti di Mario Molinari, l’uomo che era con Ilaria quel maledetto pomeriggio a bordo della Volkswagen Up di proprietà del padre, sta affrontando il nodo degli accertamenti tecnici irripetibili sull’auto e sul luogo del presunto incidente. E’ notizia di queste ore quella della disposizione di un nuovo accertamento nel corso del quale la sorella di Ilaria, Alessia, proverà a mettersi nell’abitacolo della vettura per verificare a quanta distanza si trova dai pedali. Alessia ha lo stesso fisico e la stessa corporatura della sorella e la simulazione è destinata a recitare un ruolo importante per arrivare a stabilire chi fosse alla guida.
Mario Molinari continua ad insistere che non guidava, nonostante ci siano anche due testimoni che l’hanno visto seduto sul lato guida all’uscita dal ristorante dove aveva pranzato con Ilaria. Perché continui a seguire questa strategia non è ancora del tutto chiaro ma quantomeno si intuisce che tra le motivazioni c’è sicuramente il fatto che i test alcolici hanno dato esito positivo e probabilmente sarà così anche per quelli tossicologici. Un aspetto che aggraverebbe ancora di più la sua posizione e che pertanto andrebbe evitato. Ma col passare del tempo anche i consulenti della procura stanno ormai mettendo nero su bianco che alla guida non poteva esserci che lui.
Una volta che sarà chiarita la questione di chi fosse alla guida, l’attenzione si sposterà nuovamente sulla dinamica del presunto incidente.
LA TRAIETTORIA DELL’AUTO
Tutte le indicazioni che abbiamo avuto finora, lasciano pensare che Ilaria sia uscita dal lato passeggeri e non certo dal lato guida come sostengono Molinari, suo padre e il maresciallo Pagliara. La “lettura” del Gps potrebbe dirci la velocità, il percorso e la traiettoria seguita per giustificare la statica finale del corpo di Ilaria (o almeno quella presunta). Se la statica è effettivamente quella che finora abbiamo visto, non c’è dubbio che Ilaria sia potuta uscire solo dal lato passeggeri. Se poi sia uscita volontariamente o se sia stata sbalzata ancora non siamo in grado di stabilirlo. Ma non c’è dubbio che al di sopra di tutti questi ragionamenti ci sia un quesito preciso: perché l’auto non ha neanche approcciato la curva e va dritta senza neanche tentare una frenata e magari una manovra con lo sterzo?
Secondo quanto abbiamo appreso, non appena sarà chiarita la questione di chi fosse alla guida, sono previsti nuovi accertamenti tecnici irripetibili anche sul luogo del presunto incidente a Lorica. Per definire la traiettoria che ha seguito l’auto si procederà con un software in grado di arrivare a ricostruire con precisione la dinamica dell’uscita fuori strada.
Non può essere escluso che le due persone all’interno dell’auto stessero litigando. Questa circostanza, tuttavia, potrebbe risalire a galla attraverso il Gps, dove ci potrebbe essere qualche indicazione importante anche sul motivo per il quale l’auto esce di strada e che apparentemente sembra inspiegabile. Tuttavia, e lo ribadiamo ancora, un dato sembra certo: la ragazza è uscita fuori dall’auto sicuramente dal lato passeggeri perché non può esserci stata un’altra via e se è vero che stavano litigando, oltre alle tracce di strappo sulla maglietta di Molinari, potrebbero essercene altre anche nell’abitacolo. Ma difficilmente una caduta dal lato passeggeri, sia pure sotto la spinta di un corpo pesante come quello di Molinari, avrebbe potuto causare la morte di Ilaria e in questa ipotesi mancherebbero le ferite o gli ematomi sugli arti inferiori per giustificarla fino in fondo.
Ma non è tutto. L’autopsia ha rivelato sul corpo – che parla – di Ilaria anche la perforazione di un polmone e segni di pressione sul torace. Tra le ipotesi possibili, Coscarelli non esclude neanche quella che sia stato utilizzato un corpo contundente per colpirla, considerate le lesioni che ha riportato e che sono state riscontrate dall’esame autoptico.
Ricapitolando: Perché l’auto effettua una inversione a U per cambiare improvvisamente direzione? Perché l’auto esce fuori strada senza alcuna reazione del conducente e senza neanche tentare una frenata o una manovra con lo sterzo? Cosa stava accadendo dentro l’auto? Ma prima bisognerà chiarire chi guidava e il fatidico giorno si avvicina sempre di più.