Luminarie a Cosenza: Jole Santelli, raccontaci un’altra favola

Parliamoci chiaro: nella valutazione che segue non vale l’assunto che spesso ci viene affibbiato che essere contro Occhiuto equivale a criticarlo a prescindere, anche quando fa cose belle. Qui si tratta di una semplice questione di estetica. E di come ognuno di noi intende il bello. E definire belle le luminarie accese ieri a corso Mazzini, è da bugiardi. Chi lo dice lo fa per piaggeria nei confronti del sindaco. Più che luminarie sembrano lumini. A verità. Sinceramente e liberamente parlando, nessuno le definirebbe belle, neanche la Jole Santelli che per ovvi motivi è costretta a dire il contrario. Mente sapendo di mentire.

Farsi vanto di questa bruttura seminata per fortuna solo sul corso principale, lasciando al buio tutto il resto della città, è indicativo di come solo la convenienza, e non il bene comune, interessi a questa amministrazione. Fino a che l’appalto è stato assegnato alla Medlabor, più o meno qualcosa si è fatto, saltato l’appalto – perché la ditta è stata interdetta dalla procura nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti spezzatino – l’incapacità di questa amministrazione di programmare in maniera trasparente tutto il necessario per far fronte a questo importante evento, è venuta fuori. Ed infatti il risultato raffazzonato all’ultimo momento si vede bene, ed è sotto gli occhi di tutti.

Mi chiedo: con che coraggio la Santelli critica l’albero di Natale di Roma, quando nella sua città la bruttezza natalizia regna sovrana? Più che restituirci il senso etimologico della parola favola, questi lumini accesi su corso Mazzini, hanno preso in considerazione l’estensione del significato della parola favola: balla, bubbola, chiacchiera, ciancia, fandonia, fanfaluca.

Se lo scopo era quello di rendere Cosenza una città da favola, è chiaro che l’intenzione è stata tradita. Tradita dall’avidità di questo sistema corrotto che si muove solo ed esclusivamente in funzione di un tornaconto, e siccome per questo appalto u sguabbu è saltato, allora, vada come vada.

Occhiuto e la sua banda, dopo l’intervento della procura che ha interdetto la Medlabor, sono dovuti correre ai ripari. Ripiegando in maniera poco chiara, pur di non lasciare il centro città al buio, ad un noleggio delle luminarie che per il tempo intercorso tra il conferimento dei lavori alla ditta, e la loro realizzazione e messa in opera, fa quantomeno sorgere dei dubbi.

Come ha fatto la ditta che noleggia al comune di Cosenza le luminarie, a creare 80 pannelli a tema Disney in pochi giorni?

Occhiuto e compari sono stati costretti dagli eventi a muoversi così. Del resto il tema delle luminarie natalizie era stato già deliberato, e qualcuno, evidentemente, si era già premurato di costruire i pannelli. E’ bastato “ripescarlo” per porre rimedio, parzialmente, al danno.

E’ così che si muove l’amministrazione Occhiuto: l’unica programmazione sicura è quella di assegnare sempre e comunque gli appalti agli amici degli amici. E quando questo non avviene, l’alternativa spesso, come in questo caso, è più deleteria della corruzione stessa. Mi sa che per quest’anno alla Jole conviene raccontare un’altra favola.