Ma i “seggie” delle panchine quanto sono costate?

Lo scriviamo da anni (nell’indifferenza della procura corrotta di Cosenza): in ogni lavoro pubblico, in un modo o nell’altro, Occhiuto ci deve sgobbare. È questo il suo mandato: saccheggiare le casse pubbliche fino a che si può. Troppi debiti, troppi fallimenti, a cui far fronte: se non trovava una soluzione rischiava, e rischia, di finire di nuovo in galera. L’essere diventato sindaco da un lato è stata la sua salvezza, ha potuto apparare, sempre con i soldi dei caggi, gran parte dei suoi debiti; dall’altro lato il ruolo di sindaco, se mai qualche magistrato della Dda dovesse avere un sussulto di dignità e di orgoglio, potrebbe essere la sua rovina. Le chiamate in correità nei suoi confronti, provenienti da pentiti di ‘ndrangheta e da suoi ex collaboratori, su fatti di corruzione e voto di scambio, sono tante e circostanziate.

Per anni abbiamo pubblicato determine di lavori pubblici, affidamenti diretti e somme urgenze, pagati e mai eseguiti, fatture pagate due volte, atti pubblici privi dei requisiti richiesti dalla legge, incarichi a personaggi ambigui e favori a più non posso agli amici degli amici. Sono anni che denunciamo pubblicamente lo sperpero e il ladrocinio di denaro pubblico a palazzo dei Bruzi. E finalmente qualcosa si muove. Tant’è che persino la procura di Cosenza, per salvare le apparenze di fronte all’evidenza dei reati commessi da dirigenti e politici a palazzo dei Bruzi, è stata costretta ad intervenire, inviando alcuni avvisi di garanzia a dirigenti e imprenditori, aprendo la famosa inchiesta sugli “appalti spezzatino”. Senza mai, ovviamente, imputare nessuna responsabilità al sindaco, perché, come si sa, Occhiuto è esente, sempre e comunque da responsabilità, anche quando queste sono palesi ed evidenti come nelle grottesca vicenda di ieri al Marulla.

Dopo annunci gloriosi dove il messaggio era “tuttappò”, una intera città si è trovata ostaggio del suo smisurato ego, prigioniera di una promessa che non poteva mai essere realizzata. Ma nonostante ciò, il sindaco fa fatica a chiedere scusa. E poco gli importa dell’umiliazione che una intera tifoseria ha dovuto subire per colpa dei suoi intrallazzi. La vergogna di ieri, diecimila e più persone abbandonate per ore sotto il sole cocente in attesa di notizie, è la prova definitiva, anche per i sostenitori del sindaco, che ad Occhiuto l’unica cosa che gli interessa sono i soldi. E l’appalto dei lavori per ristrutturare il Marulla è l’esempio perfetto: un milione di euro per eseguire lavori che tutta l’Italia ieri ha visto, una vergogna ca mancu i cani.  Ma la cosa che più di ogni altra ha offeso la città, i tifosi e gli ultrà – e che ci fa capire una volta per tutte lo sgobbo e gli intrallazzi di Occhiuto – sono “i seggie di panchine”. Una vergogna che ha esposto al pubblico ludibrio una intera provincia: sedie da bar posizionate nella panchina, legate con il filo di plastica, una immagine che ha fatto ridere tutta l’Italia.

Basta guardare la foto, non servono altri commenti. Ma quanto sono costate queste sedie? Il loro costo rientra sicuramente nella voce “Lotto 3 – acquisto beni e forniture (tra cui i seggiolini e la messa in posa), importo Euro 110.000,00.  Al netto del costo dei seggiolini, la cifra che resta dovrebbe essere quella impiegata per acquistare le sedie e altro. Di quanto parliamo, 20/30mila euro? Di meno, di più. Non è dato sapere. Provate a chiedere ad Occhiuto se si può visionare la fattura di acquisto di queste seggie, cosa che non farà mai perché sa bene che lo sgobbo uscirebbe alla grande. Perciò vi lascio solo immaginare gli intrallazzi anche in questo appalto.

L’acquisto delle sedie è la prova di come si truffa il cittadino: sul capitolato di gara scrivono poltrone e poi, nella realtà, consegnano i seggie du bar i Torremezzo. Ma la fattura pagata è quella delle poltrone. E lo sgobbo è fatto. Così com’è successo con la pavimentazione di alcune piazze cittadine: sul capitolato c’è scritto “granito silano”, ma quello posato è granito proveniente da cave cinesi che costa la metà di quello silano. Ma la fattura presentata è relativa all’acquisto (mai avvenuto) del granito silano. Negare questa volta sarà veramente difficile, anche per un bugiardo e cazzaro patologico come Occhiuto.