Macché golpe: con Vannacci torna Flaiano… (di Antonio Padellaro)

(di Antonio Padellaro – ilfattoquotidiano.it) – Dopo averlo visto ben shakerato nella centrifuga del talk show, l’altra sera abbiamo tirato un sospiro di sollievo: il generale Roberto Vannacci non sembra affatto quel bieco golpista di cui si è favoleggiato e neppure, temiamo, l’auspicato uomo della Provvidenza. Potrebbe ricordare, piuttosto, l’eterno Marziano a Roma di Ennio Flaiano (con uno spruzzo democristiano). Soltanto che non parcheggia il suo ego a Villa Borghese bensì a Zona Bianca su Rete 4 dove un deliziato Giuseppe Brindisi lo ha glassato, pralinato e servito a puntino. Tra gli applausi scroscianti del pubblico fidente (“la folla ondeggiante, aspetta, canta, grida, improvvisa danze”) e con il duello rusticano tra un Belpietro come sempre empatico (un gradino sotto il passaggio alle vie di fatto) nei confronti del verde Bonelli. Il quale in quota corte marziale degradava l’ospite da generale a “dottore” e mancava poco gli strappasse le mostrine in diretta.

Lui, pur da vero eroe aduso alla pugna (non in mimetica ma in camicia azzurrina a favore di fresca abbronzatura), sorriso a 24 carati sotto i colpi del nemico soverchiante, ecco che tendeva a sopire, troncare, limare, smussare (“gli si chiede di agire presto, gli si rimprovera di perdere un tempo prezioso”). Ritirata tattica che non sarebbe sfuggita a Tommaso Cerno quando, fermi tutti, abbiamo Bruno Vespa in diretta, annunciò in trance estatico il conduttore e subito si appalesò in voce e immaginetta sacra il Padre Pio di via Teulada. Il quale si dispiacque, nel classico scivoloso tono vespesco, che lo sciagurato “avesse ignorato la nostra ampia e simpatica corrispondenza anche delle ultime ore, nella quale non diceva le cose che ha detto qui”.

Invece di chiamare subito un avvocato il Vannacci, non più ridens, negò di essere un putiniano ostile alla Nato con il che diede ampia confessione, non richiesta, su tutto. Soddisfatta, la volpe si complimentò con il gatto “per la sua prossima campagna elettorale”, e sembrarono due compari pronti per l’imminente stagione di Porta a Porta. A quel punto, però, forse deluso dalla mediocre postura bellica dell’autore del Mondo al contrario, il pubblico lo congedò con un moscio battimani (“Nel grigio silenzio qualcuno ha gridato forte: a marziano! Il marziano si è subito voltato ma ancora una volta il silenzio è stato rotto e stavolta da un suono lungo, straziante, plebeo”).