Mario Occhiuto, dieci anni di successi. ‘A verità!

“Chini si vanta sulu è nu ciucciu di natura”, che non è il caso di Mario Occhiuto, come qualche maligno ha detto dopo aver visto il bellissimo video del sindaco dove, in pochi minuti, e con sublime auto celebrazione, ripercorre i suoi primi  10 anni di successi amministrativi. Mario, nel celebrarsi, altro non fa che interpretare il pensiero, forte della sua azione amministrativa, di tutti i cosentini che su questo punto non hanno dubbi: la città negli ultimi 10 anni è radicalmente cambiata. Quasi non la si riconosce più. Quella di Mario non è, dunque, a dispetto di quello che sostengono le solite malelingue al soldo della massomafia, una mera “vanteria”, ma piuttosto un evidente riconoscimento collettivo del suo operato. Mario ha agito, si è dato da fare. E questo nessuno lo può negare. E chi lo fa non è figlio di Maria.

Mario è un uomo pragmatico. Senza fronzoli e orpelli inutili, uno che va dritto al sodo: “a serra i giru”, proprio non gli piace. Il suo verbo preferito è Fare. Riservato, discreto, di poche ma concrete parole, Mario si è sempre distinto, da fine pensatore qual è, per la genialità delle sue idee. Idee e progetti che, dopo una lunga e favolosa vita professionale costellata di successi, l’architetto ha voluto applicare anche alla sua/nostra amata città: Cosenza. Dieci lunghi anni di studi, ricerche, sperimentazioni e applicazioni sul campo, hanno reso possibile la materializzazione della sua visione di città, e la trasformazione di Cosenza da piccola città arretrata del profondo sud, a piccola capitale europea, è la prova provata del suo modo di fare. Un modo di fare che ha permesso all’architetto di porre in essere un vero e proprio piano di risanamento urbano e sociale che non ha nulla da invidiare al quello posto in essere, un po’ di tempo fa, dal generale Marshall.

Cosenza, con le dovute proporzione, come Parigi, Barcellona, Roma, Vienna, Berlino, Ginevra. E l’europeismo in città dilaga.

L’europeismo culturale a Cosenza, da dieci anni a questa parte, è sempre dietro all’angolo. Non puoi fare un passo, in città, senza incontrare “similitudini urbane” con le grandi capitali europee. Qualche esempio: gestione dei rifiuti, acqua, scuola, viabilità, sanità, trasporti, tutti servizi essenziali per i cittadini che per la loro efficienza risultano incriticabili. Ma soprattutto l’europeismo a Cosenza lo puoi incontrare nelle opere realizzate dall’amministrazione Occhiuto: piazze bellissime, verde pubblico, piste ciclabili, arte e cultura. E su tutto tanti Musei che nella visione occhiutiana più che rappresentare luoghi di conservazione del passato, rappresentano delle vere e proprie cliniche dell’anima. Luoghi dove l’anima, al di là dei servizi essenziali, trova conforto dalle fatiche della vita.

Senza voler apparire eccessivamente lecchini, e basandoci sempre sulle azioni concrete, si può tranquillamente affermare che dopo quello manciniano, Cosenza ha rivissuto un nuovo Rinascimento. Infatti da 10 anni a questa parte è tutto un rifiorire di arte e cultura. E se oggi, come dicono diversi articoli del Sole 24 Ore, Cosenza è una città proiettata verso un radioso futuro lo si deve solo ed esclusivamente all’efficace azione amministrativa del sindaco Occhiuto.

Tutto ciò è stato possibile grazie all’oculata e responsabile gestione delle finanze comunali da parte di Mario. Ogni singolo euro è stato speso per il bene comune. Una gestione impeccabile delle risorse pubbliche che meriterebbe un Oscar. Risparmia e cumparisci, uno dei suoi motti preferiti. Tutto certificato dalla Corte dei Conti e dai tanti amici degli amici che possono testimoniare la generosità di Mario nei riguardi dei cittadini.

Ci sarebbe molto altro da dire sull’azione amministrativa di Occhiuto, ma ci fermiamo qui, è inutile continuare. Chi lo conosce sa bene che, seppur con qualche velatura di enfasi, il nostro resta un racconto veritiero sull’azione politica e amministrativa di questo sindaco, che avrà anche commesso qualche piccolo errore, solo chi fa sbaglia, ma che a dispetto di tutti gli odiatori passerà alla storia della città come il sindaco del Fare…! E non certo danni come dicono i soliti mistificatori. Del resto come negare lo splendore cittadino di questi fantastici 10 anni?

Non ci resta che sperare in una continuazione del lavoro fin qui svolto egregiamente dal sindaco uscente Occhiuto, perché sarebbe davvero un peccato mortale disperdere la pesante eredità che questo sindaco, con tanto amore e dedizione, ci ha lasciato. Nei secoli dei secoli, Amen.

P.S. siamo sicuri che qualcuno nei commenti seriamente scriverà: pure Iacchite’ ha cambiato bandiera. Prima lo criticate e adesso lo lodate!