Maxi blitz Stige: si è pentito il figlio del boss Farao

Si è pentito Francesco Farao, 37 anni, figlio del boss Giuseppe, esponente di spicco dell’omonimo clan di Cirò Marina. Da qualche giorno è a tutti gli effetti un collaboratore di giustizia.

Come riporta Zoom 24 era stato arrestato lo scorso 9 gennaio nell’ambito del maxi blitz “Stige” coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e condotta dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Crotone che aveva portato all’arresto di 170 persone. Farao aveva, prima dell’arresto, un ruolo importante nel tenere i contatti con il padre detenuto.

Farao e Marincola

Alleato con i Marincola, il clan dei Farao è egemone a Cirò Marina ma avrebbe ingerenze in tutto il crotonese e anche nell’alto jonio cosentino (San Giovanni in Fiore e Mandatoriccio). I suoi tentacoli si sarebbero estesi anche nel centro e nel nord Italia ed, in particolare, Umbria (Perugia), Toscana, Lazio, Emilia-Romagna (Modena e Parma), Liguria ed in Lombardia. Con intrecci evidenti e riscontrati anche in Germania.

La DDA di Catanzaro sembra volere andare fino in fondo nelle questioni che riguardano i rapporti interni alla ‘ndrangheta delle montagne, cioè alla feroce criminalità crotonese, che ha da anni allargato i propri interessi lungo il massiccio silano.
La città più importante – San Giovanni in Fiore – è stata per un periodo il rifugio prediletto e sicuro di Guirino Iona, irriducibile e sanguinario boss di Belvedere Spinello. E nei boschi tra Aprigliano e San Giovanni, non a caso, sono stati arrestati, nella notte tra il 3 e il 4 novembre del 2008, i due più temuti esponenti del “locale” mafioso di Cirò: Cataldo Marincola e Silvio Farao.

L’altopiano silano è utilizzato ormai da decenni dalle cosche crotonesi per nascondere i corpi delle vittime della lupara bianca e per dare alle fiamme le salme dei “picciotti” condannati a morte dai tribunali della ‘ndrangheta di Petilia Policastro, Cotronei, Belvedere Spinello, Cutro, Mesoraca e Cirò.
Le “lupare” in montagna non sparano da sole. Ma questa è un’altra storia, che vi riproporremo presto.