COMUNICATO STAMPA UNIVERSITA’ MEDITERRANEA REGGIO CALABRIA
Prende forma l’Erasmus italiano, il programma che consente agli studenti di trascorrere un periodo di studi in un’altra Università in Italia.
Il progetto ambisce a rendere l’offerta formativa più flessibile, valorizzare l’autonomia di atenei e studenti e colmare il divario tra Nord e Sud offrendo allo studente la possibilità di associare più opzioni formative proposte nell’ateneo di iscrizione a quelle disponibili in un altro ateneo.
Questa degli atenei di Bergamo e Reggio Calabria rappresenta la prima sperimentazione in Italia che si inserisce nel piano strategico del MUR, come dimostrato anche dal finanziamento inserito in manovra pari a 10 milioni per i prossimi due anni. I due atenei, alla presenza del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, hanno presentato il progetto ai propri studenti.
“Questa dell’Erasmus italiano – ha spiegato il Rettore dell’Università degli studi di Bergamo, Prof. Sergio Cavalieri – è un’iniziativa dal potenziale enorme. Siamo entusiasti di essere, insieme all’Università di Reggio Calabria, precursori di un progetto che porterà beneficio a entrambi gli atenei e ai rispettivi studenti, arricchendone il bagaglio formativo, esperienziale e personale”.
“Non è un caso che il primo Erasmus italiano attivi uno scambio nord-sud. Siamo difatti convinti che questa nuova azione voluta dalla Ministra serva proprio ad aprire i confini dell’offerta formativa e anche grazie a una maggiore interazione tra gli atenei del nord Italia e del Mezzogiorno. – dichiara il Prof. Giuseppe Zimbalatti, Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria –. L’Università Mediterranea, da sempre interessata alla circolazione dei saperi in ambito internazionale, intende così realizzare un ponte ideale tra gli atenei italiani, per definire in modo sempre più concreto quella formazione flessibile a cui aspira ogni studente, e per valorizzare le specificità e le eccellenze sia del proprio ateneo che di quello Bergamasco. Ci auguriamo che questo progetto pilota possa domani costituire una routine nell’iter formativo di ciascuno studente iscritto in un ateneo italiano.”