“Esce dal carcere l’avvocato Paolo Romeo, per decorrenza dei termini. La notizia sembra non aver sortito alcun clamore politico mentre serpeggia in città una pavida, silente, indignazione collettiva. Com’è giustificabile che un elemento di tale pericolosità sia a piede libero per un cavillo legale che troppo spesso alleggerisce responsabilità prive di imputazione? Quanto lavoro di inquirenti e procure viene mortificato a causa della lentezza dei processi?
Ricordiamo che Paolo Romeo, ex deputato del Psdi, già in passato condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, è considerato una delle eminenze grigie della ‘ndrangheta reggina. Esponente della destra eversiva fin dagli anni 70, vicino ai servizi, massone, e secondo alcuni pentiti persino uomo di Gladio, Paolo Romeo nel 1980 era stato arrestato anche per aver coperto e favorito la latitanza di Franco Freda. Finito in manette nel maggio 2016 perché considerato esponente di vertice della direzione strategica della ‘ndrangheta e attualmente imputato per associazione mafiosa e altri reati, Romeo è stato scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare”.
E’ quanto si legge in una nota del Meetup Reggio 5 Stelle, che annuncia che è allo studio degli attivisti una proposta di legge che contempla una serie di misure speciali, tra cui l’accelerazione dei processi per mafia attraverso l’attuazione del processo penale telematico
“Le istituzioni devono fare squadra, nessun fuoco amico deve minare una guerra tra bene e male che ha falciato o distrutto numerose vite. Paolo Romeo non ha bisogno di essere presentato, finito anche al centro dell’inchiesta ‘Sistemi criminali’ per i pm palermitani è lui che nel 1970 organizza un incontro tra il golpista Junio Valerio Borghese ed il gruppo mafioso dei De Stefano, facendo in tale contesto da tramite per le richieste di appoggio ai progetti eversivi, avanzate dalla destra extraparlamentare e proprio da Junio Valerio Borghese alle organizzazioni mafiose. Chiediamo che lo stato intervenga e lo faccia rapidamente.
Dal 2013, la ‘ndrangheta è considerata tra le più pericolose organizzazioni criminali del mondo con un fatturato che si aggira intorno ai 53 miliardi di euro, con numerose ramificazioni all’estero (dal Canada all’Australia e nei paesi europei meta dell’emigrazione calabrese). Gli sforzi degli attivisti reggini si concentrano per dare l’opportunità agli stakeholder di confrontarsi pubblicamente e per poter individuare quel percorso comune che porta a risultati tangibili. Solo con la partecipazione delle istituzioni e dei cittadini si può trasmettere un messaggio di solidarietà e dare sostegno a tutti coloro che rischiano la vita per la lotta alla ‘ndrangheta e alla criminalità organizzata. Per questo gli attivisti di Reggio hanno invitato anche le associazioni, le scuole e i magistrati. Reggio Calabria è una città SIMBOLO a livello mondiale e per questo ci aspettiamo una risposta importante dalla città e dai reggini”.