Meetup Rossano: “Dissesto idrogeologico ed edilizia: un legame a doppio filo”

Meetup Rossano Pentastellata:  dissesto idrogeologico ed edilizia, un legame a doppio filo!

“Riprendendo l’articolo di Paolo Orofino, uscito il 20 agosto sulle pagine de “Il Quotidiano del Sud”, col quale si preannunciava l’imminente epilogo dell’inchiesta sui lavori post-alluvione, non possiamo che condividere tutti gli interrogativi dallo stesso sollevati e che noi abbiamo ripetutamente evidenziato nei mesi addietro.

Ad oggi non è ancora comprensibile quali siano state le prime criticità affrontate e secondo quale criterio. Come sono stati spesi i 3,9 milioni di euro stanziati dal governo all’indomani dell’alluvione per i lavori di somma urgenza?  Perché, a distanza di due anni, non sono ancora stati appaltati tutti i lavori di messa in sicurezza del territorio rossanese?“.

Una denuncia forte del Meetup Rossano Pentastellata, che non intende rinunciare a fare chiarezza sulla gestione, per molti versi oscura, dei lavori post-alluvione.

Secondo gli attivisti avv. Domenico Russo e ing. Cataldo Capalbo infatti “i danni causati dall’alluvione sono stati amplificati da una incuria nel controllo del territorio montano, abusivamente disboscato, e da selvaggi quanto assurdi piani di lottizzazione, approvati dagli Uffici Comunali di Rossano che hanno permesso alla plutocrazia rossanese di edificare nei letti dei torrenti e di sbancare intere colline sradicando altresì alberi, rendendo fragile il territorio circostante e modificando l’intero assetto paesaggistico e la pendenza di scolo delle acque meteoriche.

Le conseguenze di tutto ciò sono alla fine risultate nefaste e si sono concretizzate quel maledetto 12 agosto 2015 quando la natura ha deciso di presentare il conto ai poveri rossanesi vittime delle scelte scriteriate dei loro amministratori.

Esempi evidenti degli scempi consumati possiamo rinvenirli nelle località Matassa, Monachelle e Nubrica che sono stati oggetto di uno stupro senza eguali perpetrato attraverso opere di movimentazione delle terre che riteniamo non avrebbero dovuto essere avallate da una politica che fa del controllo del territorio e della salvaguardia dello stesso principi cardine (sul sito: www.rossanopentastellata.it sono riportate le immagini satellitari, reperite sul web, che hanno immortalato massicci sterri e riporti di terreno).

Stiamo parlando infatti di intere colline rase al suolo a cui politici e burocrati avrebbero dovuto, ovviamente, opporsi. Forse la prevenzione è meno redditizia della cura tanto in termini economici quanto in termini elettorali. E forse è molto più semplice ed utile per la perpetuazione del potere dispensare servizi dovuti facendoli passare per favori in modo da mantenere il cittadino succube dei potentati”.

Ma allora come dovrebbe svilupparsi Rossano? “Secondo il nostro modo di concepire l’economia e di fare politica non è ammissibile distruggere l’ambiente con la scusa di presunti posti di lavoro e per ricercare il profitto. In questi ultimi venti anni abbiamo visto aprire diversi cantieri edili e abbiamo visto costruire anche dove ciò non era pensabile e l’unica cosa che i rossanesi hanno visto è stata un’alluvione e dei danni amplificati proprio dalla politica del dover costruire sempre e comunque dappertutto. Chiedete ora agli alluvionati che hanno pagato a caro prezzo questa cementificazione selvaggia se per caso si sentono più ricchi! La risposta sarà senz’altro negativa. Anzi! Semmai la città si è addirittura impoverita.

Il voler creare nuovi posti di lavoro è un intento nobile e noi ammiriamo e siamo dalla parte degli imprenditori che rischiano il proprio denaro (non quello pubblico) nel nostro territorio. A patto però che lo si faccia senza cavilli, escamotage e nel rispetto del paesaggio. Che bisogno c’è di continuare a costruire ovunque deturpando e modificando l’assetto geomorfologico del territorio? Noi – concludono gli attivisti Capalbo e Russo – non siamo contro l’industria del mattone, ma riteniamo che la stessa debba essere indirizzata nel recupero degli immobili esistenti e nella riqualificazione soprattutto del centro storico. Basterebbe davvero poco per ottenere i classici due piccioni con una fava: posti di lavoro e ripopolamento del centro storico.

Ma appurare i fatti e formulare capi d’accusa è un compito che spetta alla magistratura e auspichiamo che la stessa possa finalmente mettere fine a quella che è diventata una giungla oligarchica di interessi economici avallata dalla politica, da professionisti e da burocrati compiacenti”.

Meetup Rossano Pentastellata