Meglio Trump che Palla Palla!

La quasi totalità dei giornali mondiali di oggi ironizza sullo stupore degli americani che si ritrovano ad osservare un presidente che fa letteralmente quello che è scritto nel suo programma elettorale. Bella o brutta che sia l’azione non mi interessa, quello che conta è che per la prima volta siamo di fronte ad un politico che mantiene le promesse fatte al proprio elettorato. Rigo per rigo. Di Trump dico: meglio un nemico sincero che un amico bugiardo. Meglio un razzista dichiarato che un “io non sono razzista però…”. Meglio un guerrafondaio convinto che un pacifista a nonna. Come si dice: se lo conosci, non ti uccide.

Al contrario di quelli, come i nostri politici, che ti dicono una cosa e poi fanno l’esatto contrario: si dicono per la pace e poi passano le giornate a seminare zizzania, si dicono per l’uguaglianza e poi praticano il peggior familismo e clientelismo amorale, si dicono contro la mafia e poi si scopre che molti di loro non solo ne fanno parte ma in alcuni casi risultano essere i fondatori di qualche locale di ‘ndrangheta.

Meglio avere a che fare con un Trump fascista dichiarato che con un politico nostrano che non sai mai quando dice un solo rigo di verità. Trump è orribilmente vero, i nostri politici sono orribilmente falsi.

La differenza tra lo squallore di Trump e lo squallore dei nostri personaggi politici sta tutta nel coraggio di ammettere la propria “identità”: Trump ci mette la faccia nella nefandezza delle proprie azioni, al contrario del politico nostrano che la notte butta il sasso e di giorno nasconde la mano.

Vediamo, ad esempio, la differenza tra Trump e Oliverio. Unnè zuppa ca è pani ‘mbusu, lo so, ma almeno Trump quello che dice fa, vediamo se Oliverio fa altrettanto.

Nel presentare i suoi primi due anni di governo alla Regione Calabria, un disastro sotto tutti i punti di vista, Palla Palla come da copione e da falso qual è, sulla legalità e la mafia dice così: «La nostra mission è tenere fuori lobby e malaffare dalla Regione, una mission da perseguire anche a costo di non cedere al ricatto del consenso. La mia presenza in questi uffici è incompatibile con la presenza di malaffare e mafia. Per dare seguito a queste parole, voglio proporre un protocollo di legalità che renda impermeabile alle infiltrazioni mafiose le attività della giunta e delle stazioni appaltanti in riferimento al volume di risorse che dovremo spendere. Ne ho già parlato con il ministro degli Interni Marco Minniti e da lui ho ricevuto l’approvazione».

Ora, se a leggere queste parole fosse un marziano che non conosce nè la terra né le nostre abitudini e men che meno quel beone di Palla Palla, penserebbe alla profonda onestà che contraddistingue l’uomo che le ha pronunciate. Ma siccome a leggerle siamo tutti noi che conosciamo i nostri polli, è facile capire ed individuare l’ipocrisia di Palla Palla, rigo per rigo, parola per parola. Dice così e poi fa esattamente il contrario.

Palla Palla è quello che ha autorizzato Citrigno lo strozzino a circolare tranquillamente per gli uffici della Regione a sbrigare pratiche e aiutare gli amici degli amici.

Palla Palla è quello della stazione unica appaltante della Sibari /Sila: 2 km di strada mai terminata, costata  50 milioni di euro con chiare ed evidenti infiltrazioni mafiose. Un’opera destinata ad restare incompiuta.

Palla Palla è quello dei fondi alla Cultura elargiti all’amante e agli amici dell’amante, 700 mila euro. Palla Palla è quello che ha autorizzato l’amante, la signora Toman, a parlare a nome della presidenza della Regione.

Palla Palla è quello che ha intrallazzato con Barbieri per gli appalti in Sila e a Scalea. E’ quello dei fondi strutturali gestiti attraverso la sua agenzia politica clientelare guidata dall’ingegnere Soda. Palla Palla è quello che utilizza la cosa pubblica per fini personali.

Palla Palla è quello delle inchieste annunciate e mai avviate. Palla Palla è quello che se gli sei amico lavori, altrimenti muori di fame. Palla Palla è quello che ha voluto a tutti i costi in giunta il picciotto De Gaetano. Palla Palla è quello che con Sebi Romeo si è offerto agli amici degli amici.

Palla Palla è organico, in tutto e per tutto, al sistema truffaldino e mafioso che governa la Calabria, tutti lo sappiamo, ma nonostante ciò gli permettiamo ancora di parlare di protocolli, legalità e cazzate varie, tutta roba che serve solo per pulirsi… avete capito cosa.

Sempre pronto a firmare carte, mai pronto a prendere un solo vero provvedimento contro i corrotti che circolano a centinaia negli uffici della regione.

Ecco, questo è l’esempio perfetto per dire che quello che dice Palla Palla è solo aria fritta, nel vano tentativo di intortare ancora qualcuno.

Su una cosa sono d’accordo con le parole di Palla Palla, quando dice “non sono compatibile con questi uffici”. Vero. Uno potrebbe pensare ad uno sprazzo di lucidità in quella testa bacata e corrotta, ma lo abbiamo appena detto: quello che dice bisogna intenderlo sempre al contrario. Dunque si ritiene compatibile e incollato alla poltrona. Poveri noi. Altro che Trump!

GdD