Mendicino, caso di mobbing al Comune: la solidarietà di “Senza Pressa e Senza Muri”

CASO DI MOBBING AL COMUNE DI MENIDCINO: SENZA PRESSA ESPRIME SOLIDARIETA’ E VA ALL’ATTACCO

Ha dell’incredibile, e riteniamo sia gravissima, la vicenda riguardante il Comune di Mendicino rimbalzata alle cronache in questi giorni. Da come si legge sulla Gazzetta del Sud del 23 settembre, il nostro Comune è stato condannato, con sentenza n 1520/2019, per mobbing ai danni di un dipendente dello stesso, C. S.. Questi, assistito dagli avvocati Guido Cammarella e Giovanni Parise, aveva presentato ricorso nel lontano 2015, quando, dopo aver per anni svolto mansioni superiori, si vide messo da parte e mobbizzato, il che lo portò a soffrire della “sindrome ansiosa – depressiva”. Queste sono le motivazioni che hanno spinto, oggi, il Tribunale di Cosenza a riconoscergli un risarcimento pari, o quasi, a 50.000€, un ulteriore “debito fuori bilancio” di cui farsi carico, e che non saranno i veri responsabili a pagare, ma noi cittadini indignati ed ignari. Crediamo sia doveroso interrogare la Corte dei Conti sulla vicenda.

Noi del gruppo Senza Pressa e Senza Muri, esprimiamo piena solidarietà al dipendente per le vicissitudini affrontate in questi anni che, mortificando e depauperando la dignità, l’onestà e la correttezza di C. S., hanno avuto conseguenze non solo sotto l’aspetto lavorativo, ma soprattutto in quello privato e familiare.
Ci rammarica vedere come nel corso della scorsa legislatura l’amministrazione Palermo abbia, attraverso decisioni infelici, creato astio e mal contento tra i dipendenti comunali. Ricordiamo la soppressione dell’area vigilanza istituita nuovamente dopo un “sofferto” ripensamento degli amministratori; un decreto di mobilità interna risultato sin da subito un flop poiché ha visto dipendenti occuparsi di mansioni per le quali non erano preparati; ed infine il depotenziamento dell’ufficio tributi attraverso l’esternalizzazione della riscossione degli stessi (che sottolineiamo non ha portato nessun vantaggio per l’ente) non rispettando, ancora una volta, l’orgoglio e la professionalità dei dipendenti che da sempre hanno svolto queste mansioni con dedizione ed indiscutibile competenza.

firmato SENZA PRESSA SENZA MURI