Mendicino, Reda e Giordano: “Palermo, basta con la politica dell’apparire”

Francesco Gervasi e Antonio Palermo

COMUNICATO STAMPA DEI CONSIGLIERI DI MINORANZA DEL COMUNE DI MENDICINO

FRANCESCA REDA

ROSSELLA GIORDANO

In merito ad alcuni articoli pubblicati sulla stampa e sui social, riteniamo sia doveroso ed opportuno chiarire una serie di inesattezze in essi riportate sia da “un gruppo di cittadini che dice di amare Mendicino” sia dal Circolo cittadino PD.

Ci sembra eccessivo che si parli di disastri ed incapacità politica e amministrativa del passato, che avrebbe causato la devastazione della nostra bella Mendicino.  Mendicino non è mai stata sporca,abbandonata e degradata. Con l’onestà intellettuale, che ci contraddistingue da sempre, non neghiamo che, per un periodo, si sia vissuta una vera e propria emergenza rifiuti a Mendicino negli anni preceduti, ma va anche ricordato a chi facilmente dimentica, che era in atto una vera e propria emergenza a livello regionale, causata dalla chiusura delle discariche da parte del Commissario per l’emergenza rifiuti.

La differenziata, tanto decantata dagli attuali amministratori, non è stato un intervento eccezionale, ma dovuto  e reso possibile anche dalla realizzazione dell’isola ecologica (di cui hanno solo tagliato il nastro). L’Amministrazione Palermo ha aderito agli obblighi, imposti dalle sanzioni dell’Europa e, quindi, dalla Regione Calabria. La differenziata ha avuto inizio circa diciotto mesi dopo il loro insediamento. Questo eccessivo e ingiustificato ritardo ha prodotto un debito con la Regione di circa 700.000 euro per il conferimento dei rifiuti.

In merito alle Politiche Sociali chi ha preceduto gli attuali amministratori ha cercato di dare risposte concrete e puntuali ai ceti più deboli, tenendo conto dei documenti fiscali, ma soprattutto delle reali e impellenti esigenze delle famiglie in difficoltà economiche  e/o con gravi problematiche sanitarie. In una realtà come quella Mendicinese (circa 10.000 abitanti) il buon amministratore che vive il proprio territorio, che riceve quotidianamente i propri concittadini nella casa comunale, impara a conoscere le reali esigenze e i reali disagi, non dando esclusivamente rilievo ai documenti fiscali e al numero dei componenti del nucleo familiare.

La profonda e drammatica crisi economica, che attanaglia la nostra società da tanto ormai, ha determinato le nuove povertà, anche il ceto medio si è impoverito e arranca fra mille difficoltà. I ceti sociali meno abbienti vivono quasi nell’indigenza, non potendo nemmeno  acquistare i farmaci per curarsi. Non è calendarizzando  freddamente gli aiuti e le risposte, che il Comune può dare con uno o due bandi annuali, che ci si fa carico concretamente del BISOGNO dei propri concittadini meno fortunati.

Apprezziamo la detassazione per le nuove attività commerciali nel centro storico, ma se i vicoli del nostro borgo rimarranno nel degrado e nel buio totale, in cui versano ora, il nostro paese non diventerà mai un’attrattiva e di conseguenza non avrà un’utenza, tale da garantire la presenza e la sopravvivenza economica di attività commerciali.

In merito alle attività artistico-culturali, ludico ricreative e a Radicamenti abbiamo tante osservazioni  di carattere economico – finanziario e progettuale da porre all’attenzione dei cittadini mendicinesi. Ci riserviamo, pertanto, di trattare dettagliatamente l’argomento in un prossimo comunicato stampa.

Non si garantisce la sicurezza della rete viaria realizzando due rotonde, qualche dosso, la segnaletica verticale e orizzontale (praticamente già scomparsa), ma facendo manutenzione ordinaria e interventi su strade squarciate e dissestate. Non è accettabile che si intervenga soprattutto sulla strada provinciale, arteria principale della Città, lasciando molto spesso nell’abbandono e nel degrado la quasi totalità delle contrade, le strade e i vicoli del centro storico.

Avrebbe dovuto essere una priorità amministrativa e politica, in attesa di una soluzione capillare, garantire un servizio idrico “accettabile e dignitoso”, non provocando gravi disagi, soprattutto, in questo ultimo anno. Un’emergenza idrica cosi grave non può essere esclusivamente imputata alla siccità di quest’estate, alle condizioni della rete idrica comunale, alla Sorical, ma riteniamo che sia imputabile all’incapacità di questa amministrazione nel gestire le emergenze.

Vorremmo anche ricordare a “quei cittadini che amano Mendicino”, ma che forse sono poco informati, cosi come al Circolo PD che scrivere sulla stampa affermazioni distorte e pretestuose che la sala consiliare, ora intitolata a “Falcone e Borsellino”, il Centro accoglienza SPRAR per minori non accompagnati, il parco fluviale, il Museo dinamico della seta, il Teatro, l’isola ecologica (centro di raccolta), i PAC, il PVA e tanto altro sono il frutto della progettazione politica delle amministrazioni precedenti realizzandoti senza poterli, in alcuni casi, ultimarli. Cosi come la stagione teatrale è stata resa possibile esclusivamente grazie al talento, alla competenza e alla determinazione del direttore del teatro, artista sensibile e molto apprezzato.

Molte,anzi troppe volte, gli attuali amministratori si sono attribuiti meriti non loro e tagliato il nastro alle inaugurazioni di opere,risultato della buona progettazione e attuazione tecnico-politico di chi li ha preceduti.

Alla luce di quanto fin qui detto, INVITIAMO, pertanto, il Sindaco Palermo e la sua squadra di governo a vivere realmente il territorio e a cercare di dare risposte concrete, perché il degrado e i disagi che oggi viviamo sono reali e evidenti a tutti.

Lo INVITIAMO ad abbandonare la politica dell’apparire e a dare risposte concrete ai BISOGNI dei cittadini, a dare risposte alle problematiche e alle esigenze del territorio mendicinese. Ci sarebbe tanto altro da dire, ma non vogliamo farla lunga. Però un’ultima cosa, per chiarezza, teniamo a precisare,se “devastazione” mai c’è stata negli anni passati, allora molti sono i corresponsabili che oggi si trovano a governare direttamente o indirettamente e che fanno parte nella maggioranza a vario titolo: Presidente del consiglio, Assessori, Vicesindaco e Consiglieri.

Tutti, nessuno escluso! Si dimentica troppo facilmente la propria storia politica e amministrativa.

Francesca Reda

Rossella Giordano