MENDICINO DISASTRO. E’ TEMPO DI MENDICINO RINASCE
Dieci anni di cattiva amministrazione di un miscuglio politico, fatto di ex missini, nuovi e vecchi berlusconiani, appartenenti al Pd della prima e dell’ultima ora, e poi da un sindaco che ha girato tutti i partiti di sinistra, da Rifondazione a Di Pietro, sino a Renzi per poi tornare al Pd…
Sarebbe il caso di studiare come un brodo primordiale di politicanti del non fare, siano riusciti a ridurre uno dei paesi più belli del circondario, in un ammasso di rovine, culminato con la loro fuga dalle responsabilità, addossandosi la colpa l’un l’altro e regalando ai cittadini incolpevoli, l’ultima umiliazione, il COMMISSARIAMENTO…
E il Commissario ha dovuto immediatamente provare a mettere un argine alla deriva dell’Ente, e il 24 ottobre 2023 ha dovuto mettere in atto una serie di azioni tese al risanamento dell’ Ente ormai al collasso finanziario oltre che senza servizi e senza futuro.
Tra le misure poste in essere persino il blocco dei finanziamenti extracomunali perché non si è in grado di gestirli, vista la situazione di cassa deficitaria.
La verità è che ci consegnano un territorio distrutto sotto ogni punto di vista, conseguenza di superficialità e incapacità amministrativa. Ai conti in fallimento con debiti milionari, si aggiungono intere frazioni senza acqua, tanto che alcuni cittadini che conservano l’ironia, hanno ribattezzato la città della seta in città della… sete.
Le strade sono dovunque piene di buche e spesso difficilmente percorribili, cunette mai pulite, manutenzione e controllo inesistenti, hanno portato la situazione ad un degrado inimmaginabile.
Un paese di 10.000 abitanti censiti, ma che certamente ne contiene altri 2000 non censiti che quindi usufruiscono dei servizi comunali, ma pagano alcune tasse come le addizionali comunali, ad altri comuni…
L’inerzia amministrativa si è vista anche sulla scuola, con la diminuzione degli alunni, che sono scesi sotto la soglia che consente l’autonomia scolastica, tanto che il Commissario ha dovuto chiedere una proroga che per adesso ha consentito di prendere tempo.
Mendicino è all’ultimo posto tra i paesi vicini, come capacità di spesa dei fondi del PNRR per la scuola. Mendicino è in ritardo con la spesa dei fondi assegnati dal PNNR per la digitalizzazione dei processi amministrativi. Mendicino non ha saputo spendere i fondi per la progettazione territoriale assegnati ai Comuni, circa 150.000 euro.
Ma l’incuria delle amministrazioni ha consentito persino che la Caserma dei carabinieri sia stata ridotta in uno stato precario, tanto che si parla del suo spostamento da Mendicino…
Anche la sufficienza con cui hanno trattato la location della Guardia Medica, relegando il servizio in un luogo fuori mano e insicuro, sta portando disservizi.
L’incapacità di dare una gestione del traffico ordinato in determinati orari sta portando la perdita dei passeggeri che non riescono più ad avere corse in orario con perdite di coincidenze.
Due importanti finanziamenti sono stati revocati con richiesta di restituzione dei fondi già erogati: quello del Casello Forestale di Monte Cocuzzo e quello delle Case popolari. E il Casello di Monte Cocuzzo è diventato una stalla, tanto che la rotonda non è stata agibile nemmeno a Ferragosto per gli escrementi sulla piazzola coperta…
La stessa Montagna è impraticabile, sia per le strade ormai impercorribili, sia per il degrado e le tante discariche a cielo aperto. I cittadini sono stressati anche dalle continue richieste di pagamento di bollette che poi risultano già pagate…
Come spade di Damocle, decine di contenziosi, alcuni milionari, pendono sule teste dei mendicinesi. E il debito verso aziende private aumenta e raggiunge cifre a 6 zeri, rendendo la credibilità e la solvibilità del Comune pari a zero. Tutti sono abbandonati, e chi sta peggio sono le categorie fragili, giovani, anziani e malati.
Questi partiti, che continuano a lottare solo per se stessi, che non riescono a riformarsi, a cambiare, rappresentano per Mendicino una minaccia, la promessa di rimanere estromessi dal futuro.
Ecco perché un gruppo di cittadini, che non hanno padroni e non hanno tessere di partiti, ha deciso di dare una svolta al dibattito politico. Prima cercando di far capire agli attuali amministratori il danno che stavano facendo, poi costituendo un gruppo di cittadini che discutono e pensano soluzioni.
Adesso, visto che non ci ascoltano, è arrivato il momento di scendere in campo e partecipare alle elezioni per smontare questo sistema e rimontarlo nuovamente, con competenza, onestà e coerenza.
Luciano Luciani MENDICINO RINASCE