Mendicino. Vi spiego perché anche la minoranza non è più credibile (di Luciano Luciani)

AI CONSIGLIERI DI MINORANZA DI MENDICINO

Quando sarebbe meglio lasciare spazio per costruire dal rispetto e dalle educazione dei nostri nonni, la Mendicino dei nostri figli 

di Luciano Luciani

Io non ce l’ho assolutamente con i consiglieri di minoranza dal punto di vista personale, ho legittimamente una idea di Paese e di amministrare diversa (senza pretesa di avere ragione).  Soprattutto ho UNA IDEA DI COMUNITA’ CHE DISCUTE NEL MERITO CHE INCLUDE TUTTI E NON ODIA. Perché solo chi ha interessi inconfessabili o non ha altro nella vita, diventa offensivo, personalizza lo scontro e la persistenza nei luoghi del potere diventa una questione irrinunciabile.

Della maggioranza ho detto tanto ma anche la minoranza a mio parere deve essere sostituita.

LA MIA IDEA PER MENDICINO E’ UNA SQUADRA RINNOVATA DI PERSONE NUOVE,
capace di pensare al futuro e non al consenso.

Perché la minoranza deve fare spazio?

1) Gervasi Reda Vena rappresentano presenze in Consiglio e anche in maggioranza dove hanno ricoperto ruoli importanti, ormai anche da 15 anni. 

La riproposizione di soggetti con anzianità politica che dei ruoli avuti ha beneficiato di visibilità, rende impossibile il ricambio generazionale, perché diventa difficile per i giovani riuscire ad essere eletti nelle liste di minoranza e diviene difficile in quelle di maggioranza anche se eletti ad avere ruoli principali e determinanti

2) Il mestiere della minoranza  si sostanzia in un esercizio critico e propositivo e in costante impegno e dedizione tendente a migliorare, tramite sollecitazioni, all’occorrenza anche forti. Questa minoranza si è distinta nella assenza di proposte o di attività di sindacato ispettivo. Non abbiamo notizie di proposte in Consiglio attraverso mozioni di indirizzo, non troviamo emendamenti al bilancio, non si hanno notizie di interpellanze o interrogazioni

Francesco Gervasi e Antonio Palermo

3)  L’ età politica di questi e la tattica elettorale fa si che la loro azione sia un tentativo continuo di esegesi al fine di discreditare l’azione della maggioranza (o sparire dai radar della vita amministrativa come Vena o come lo stesso Gervasi che avendo partecipato ad ogni aggregazione ed essendosi sempre pentito ha paura di essere poi attaccato), con il solo scopo di evidenziarne errori e “misfatti” o far finta di essere distratti, senza proporre soluzioni, alternative e modelli nell’interesse della collettività.

Non ci si rende conto che un atteggiamento di critica chiuso, aprioristico e velenoso diventa, con il passare del tempo, stucchevole e autoreferenziale per gli stessi suoi elettori.

4) L appartenenza funzionale ai partiti di sistema (tranne Vena con Italexit a cui auguriamo di essere eletto al Parlamento), lì porta a concentrarsi sulle necessità funzionali dei partiti stessi , dimenticando che gli interessi di partiti ormai senza onore vanno in contrasto con quelli della comunità.  
Hai voglia a dire siamo un movimento civico, se poi nei fatti dimostrano la funzionalità al sistema che ha sgovernato l’ Italia…

Non capiscono che i primi a dover lasciare spazio ai nuovi ed ai giovani sono proprio loro, non più funzionali a un discorso di crescita e partecipazione. A volte un passo indietro di tutti, sarebbe per la comunità un atto concreto e positivo molto più proficuo di anni di velenose chiacchiere.

Ma alla fine quello che è emerso dalla minoranza e dalla maggioranza è una carenza di idee, sembra che non abbiate più nulla da dire se non slogan triti e ritriti.
Da qui in avanti sarà evidente la grande differenza che separa i giovani e le persone motivate al bene comune (io lotto per loro e non ho mire personali), ormai smart green digital inclusivi, rispetto a metodi e strategie i cui risultati sono davanti a tutti.

Basta autoreferenzialitò da sostituire con umiltà 
Basta tessere di partito da sostituire con la tessera di Mendicino nel cuore 
Basta offese e personalizzazione da sostituire con rispetto ed educazione 
Basta assessori che pensano solo a fare consenso senza progetti reali  da sostituire con competenze 
Basta esclusione di chi non si allinea da sostituire con inclusione di tutti 
Basta insofferenza alle critiche da sostituire con dialogo e confronto 

Un ultimo appunto:  un supporter della minoranza mi ha detto che facendo tre liste perdiamo. Ecco la differenza che ci separa: voi volete una vittoria numerica e per questa siete capaci di smentirvi e di cambiare campo.
Per noi la vittoria sta nella coerenza, nella educazione e rispetto di tutti e al primo posto mettiamo la comunità e non noi stessi.
Poi sarà Mendicino a decidere e dal secondo giorno se saremo noi amministreremo per tutti senza insofferenza e senza offendere chi critica. Linguaggi che ho visto tra il sindaco e un ex vicesindaco  non ci appartengono,  non ci appartiene la denigrazione, l’insulto e l’odio per chi la pensa diversamente.

Ecco cosa serve… uomini nuovi, idee nuove e educazione antica… DICIAMO CHE CON L’ EDUCAZIONE E IL RISPETTO DELLA MENDICINO DEI NOSTRI NONNI, COSTRUIREMO LA MENDICINO DEI NOSTRI FIGLI.