Messina senz’acqua e senza infrastrutture, Cateno De Luca: “Ora ci beviamo il Ponte!”

Messina senz’acqua e senza infrastrutture, Cateno De Luca: “Ora ci beviamo il Ponte!”

Il leader di “Sud chiama Nord” sfodera il modello in lego della mega opera: “Per questa infrastruttura che non è essenziale sono stati stanziati fondi che servirebbero a sanare la situazione idrica della città dello Stretto”

L’emergenza idrica non è soltanto una questione legata alle misure messe in campo dalle amministrazioni in tempi di crisi, ma una questione infrastrutturale, per cui la Sicilia e Messina risultano indietro di decenni. L’operazione verità messa in campo da Cateno De Luca, non soltanto per spiegare lo scambio idrico fra Taormina e la città dello Stretto, ha voluto esaminare a tutto tondo perché trovare una soluzione al problema dell’erogazione non è vicenda che si possa fare durante l’emergenza siccità e senza finanziamenti.

“In città si disperde il 56% d’acqua – ha spiegato il leader di “Sud chiama Nord” – A Messina il fabbisogno è di 850 litri al secondo ma ne arrivano d’inverno 1300 e la differenza è quello che si perde a causa di una condotta vecchia e che manca per arrivare all’erogazione h24″. L’obiettivo sarebbe quello di rifare la rete idrica per cui già con i fondi Pnrr è stato avanzato il primo progetto.

“Ma non è l’unico – prosegue Cateno De Lica – Servirebbero 60 milioni di euro per efficentare tutta la rete della città di Messina ma alla Sicilia sono rimasti sui FSC non impegnati soltanto 40 milioni”. Il resto è stato impegnato per realizzare due dissalatori (90 milioni di euro) e le dighe (120 milioni di euro). Degli altri 90 milioni di euro, invece, 40 sono stati destinati alla città di Agrigento.  “Senza soldi l’h24 è inarrivabile a prescindere dal sindaco in carica – attacca De Luca – I nostri soldi sono stati rubati da un governo che li ha impegnati per una infrastruttura che non risolverà il problema. Il Ponte? Ora ci beviamo il Ponte!”.