MILETO, CONTINUANO I FESTEGGIAMENTI E LE SFILATE DEI NUOVI PADRONI
Quando da ragazzi i nostri genitori ritornavano dall’incontro scolastico con i professori erano dolori. Di fronte ai giudizi negativi espressi dai professori il minimo era rimanere digiuni per la sera e senza tv per un mese intero. Oggi invece chissenefrega, è una festa, l’importante è portare a casa la promozione anche se con tre/quattro materie da recuperare.
Questo è l’atteggiamento del sindaco Salvatore Giordano di Mileto detto Natino. Il prefetto di Vibo Valentia gli comunica che il Comune non è sciolto perché non sono emersi elementi sostanziali per arrivare allo scioglimento, ma che il Comune è gestito malamente: “L’accesso ispettivo ha tuttavia fatto emergere situazioni di irregolarità sicuramente indicative di una diffusa mala gestio che hanno determinato disfunzioni nella gestione amministrativa, in particolare delle procedure di appalto di lavori, forniture e servizi e nella riscossione dei tributi comunali”.
E lui, il nostro Franti da libro Cuore, che fa? Prima se ne esce con una battutona: “Chiederò io al prefetto di farci da guida. Noi accettiamo il provvedimento di oggi, anche se con un filo di amarezza su alcuni punti, perché è collaborativo e perché è come il papà di famiglia che dice al figlio. Guarda, hai fatto, però devi imparare a fare meglio”.
Poi organizza una grande convention per festeggiare il pericolo scampato con i suoi cittadini. Come noi da ragazzi, dopo una settimana tutto come prima fino al prossimo incontro con i professori. Mentre la mamma di Franti si ammalò per i dispiaceri e suo padre lo cacciò tre volte da casa e sua madre quando va a chiedere informazioni torna a casa sempre piangendo, qui i genitori di Salvatore Giordano, quelli di Forza Italia, invece di sgridarlo, che fanno? Organizzano un incontro a livello provinciale per festeggiare.
Infatti nei giorni scorsi i massimi big regionali sono arrivati a Mileto con la scusa di un ciclo di incontri dal titolo inquietante – “Radici” – per marcare il territorio. Tutto questo adesso è nostro, sembra abbiamo voluto dire. C’erano proprio tutti. A fare gli onori di casa manco a dirlo il coordinatore provinciale Michele Comito, nonché capogruppo di Forza Italia in regione. Dalle cronache giornalistiche leggiamo che “al tavolo della presidenza i massimi rappresentanti di Forza Italia: il coordinatore regionale Francesco Cannizzaro, il deputato Giovanni Arruzzolo (lo scifo, ndr), l’assessore regionale Rosario Varì, il vicecoordinatore regionale Emanuele Ionà. In platea, numerosi sindaci, amministratori e cittadini del territorio. A fare gli onori di casa, il sindaco di Mileto Salvatore Fortunato Giordano, al quale i presenti hanno tributato un caloroso applauso come segnale di vicinanza per la recente decisione del Ministero dell’Interno di non procedere allo scioglimento per mafia degli organi elettivi”.
Una passerella completa forse per inviare un messaggio su chi sono i nuovi referenti politici nel comune di Mileto. Certo, sono stati inviati i ringraziamenti a Giuseppe Mangialavori, ex grande padre padrone politico a Mileto e nel Vibonese, ma solo nella sua qualità di presidente della Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati per avere ottenuto un finanziamento di 36 milioni che sono un po’ come le vacche di Fanfani che ritornano in ogni circostanza. Si potrebbe dire che abbiamo assistito ad un passaggio di testimone, ad una cerimonia di commiato da Mangialavori e di presa di possesso anche della roccaforte di Mileto da parte del gruppo Occhiuto/Cannizzaro.
Naturalmente il Cannizzaro e tutto il cucuzzaro hanno speso parole di ammirazione verso il grande grandissimo… Robertino Occhiuto. Apprezzamenti vivissimi per la sua azione che ha portato la Calabria al centro del mondo. Applausi al grande leader planetario. E naturalmente alle parole di Cannizzaro si è unito subito il deputato parlamentare Arruzzolo (sempre lo scifo), nonché cognato di Michele Comito, e l’assessore Varì, anche lui passato armi e bagagli al servizio di Roberto Occhiuto insieme alla sua bellissima fidanzata, ricoperta di incarichi e di denari, Alessandra Pezzo. Tutto questo da oggi è nostro. Altro che Pietro Savastano. Applausi e colpi di pistola… in aria!