Morra a Salvini: “Pensi a combattere la mafia…”. Il bue chiama cornuto all’asino

“Salvini pensi più a combattere la mafia e meno all’immigrazione, al Viminale incontro i sottosegretari ma non il ministro”. Come dire: Salvini è uno che utilizza il Viminale per fare campagna elettorale, ma di combattere la masso/mafia non ne ha proprio voglia. Sono queste le parole che il senatore Morra ha pronunciato ai microfoni di Repubblica, con la speranza di arginare l’espansione della Lega che dal 4 marzo sta fagocitando l’elettorato 5Stelle. E se l’elettorato si sposta, stando ai sondaggi, una ragione ci sarà. Evidentemente la gente è delusa dall’operato dei 5Stelle, perché non basta aver dato la possibilità a milioni di famiglie di affrancarsi dalla povertà, cosa buona e giusta, quello di cui c’è veramente bisogno specie al sud è la Legalità, e la Giustizia. E su questo, specie in Calabria, e soprattutto a Cosenza, nulla è stato fatto. Eppure è stato lo stesso Morra a sollevare, con i suoi esposti, il livello di illegalità presente nella pubblica amministrazione a Cosenza. Salvo poi disinteressarsene completamente.

C’è un vecchio adagio che recita così: il bue (Morra) chiama cornuto l’asino (Salvini). Mai adagio è stato più calzante di questo, sia come “morale”, che per paragone con gli animali.
Morra prima di dire questo a Salvini dovrebbe farsi, come diciamo a Cosenza, un bell’esame di coscienza. Dovrebbe rispondere a diverse domande e farci capire perché lui si sente diverso, o meglio, migliore di Salvini nella lotta alla masso/mafia. Morra oltre le parate non è mai andato. E noi lo abbiamo spiegato bene il perché. Qualcuno potrà dire ci vuole tempo per fare determinate cose, e a questi ricordiamo che Morra siede in Senato da 6 anni, e alla guida della Commissione antimafia ci è arrivato con un corposo background. Ha a sua disposizione l’esperienza personale e politica maturata in questi anni, e una preparazione tecnica e culturale che gli permetterebbe di agire senza perdere tanto tempo. E se fino ad oggi non l’ha fatto un motivo ci sarà.

E il motivo è di natura personale. Fonti interne al suo stesso movimento ci hanno riferito dei problemi del figlio, economici e giudiziari, problemi che del resto conoscono tutti a Cosenza perché coinvolgono, loro malgrado, tante persone, persino il sindaco Occhiuto ha detto pubblicamente, rispondendo all’accusa di Morra che l’accusava di favorire ditte mafiose nella concessione dei famigerati appalti spezzatino, testuali parole: “il paradosso è che, da quello che mi dicono (ma io non voglio crederci), un suo stretto congiunto (il figlio di Morra, ndr) esercita addirittura le sue attività imprenditoriali spesso in società con soggetti in odor di mafia”. A notiziare il sindaco sulle frequentazioni mafiose del figlio di Morra fino, pare, in una informativa della Dda di Catanzaro, fu Jole Santelli (http://www.iacchite.blog/la-santelli-rivela-ad-occhiuto-che-il-figlio-del-senatore-morra-e-attenzionato-dalla-dda/).

Rimarchiamo questo per dire che non siamo certo noi quello che “buttano fango” su Morra e suo figlio. E non è certo colpa nostra se in redazione si sono presentati tante persone, carte alla mano, che lamentavano mancati pagamenti dopo aver prestato attività lavorativa presso i locali notturni gestiti dal figlio di Morra, chiedendoci di pubblicare le loro proteste. Senza parlare dei fornitori che ancora oggi ci scrivono. Queste cose la gente di Cosenza non le ha certo apprese da Iacchite’, perché sono di dominio pubblico da tempo. Cosenza è una piccola città dove è difficile nascondere questo genere di problemi.

Ecco, Morra spieghi il perché di questo suo silenzio sul “Sistema Cosenza” che lui stesso ha denunciato, in almeno una decina di esposti alla procura, tutti senza risposta e finiti sepolti chissà dove. Spieghi perché il Ministro Bonafede non ha mai preso in considerazione l’interrogazione parlamentare presenta da 8 deputati 5stelle di Cosenza, in cui si chiede una ispezione, per gravi problemi di corruzione, al Tribunale di Cosenza. Spieghi perché non ha pronunciato una sola parola in merito alla notizia diffusa, non da Iacchite’, ma dai giornali nazionali, in merito alle inchieste della procura di Salerno su 14 magistrati che operano nelle procure di Catanzaro e Cosenza, indagati per gravi reati quali corruzione e collusione con la ‘ndrangheta.

Spieghi perché accusa Salvini di non fare il Ministro, mentre a Bonafede – che di fronte ad una notizia che parla di 14 magistrati indagati, tra i quali il procuratore capo di Cosenza Spagnuolo, il procuratore capo di Castrovillari Facciola, e l’aggiunto alla Dda di Catanzaro Luberto non ha proferito parola, non per entrare nel merito delle inchieste, ma per rassicurare i cittadini preoccupati di questo, e per difendere l’immagine della Giustizia – non rimprovera niente. Spieghi perché non ha ancora promosso una sola iniziativa a Cosenza, magari riprendendo gli “atti” della Rosy Bindi, che a differenza sua almeno a Cosenza è venuta, sul “Sistema Cosenza”. Spieghi anche il perché ha chiesto al Csm di spostare l’aggiunto Manzini dalla procura di Cosenza, come consulente dell’antimafia, guarda caso il pm “titolare” di tutti i suoi esposti. Spiega, non a noi, ma ai tuoi elettori tutto questo, se ci riesci.

Viene da chiudere con un altro adagio: caro Morra, perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello Salvini e non ti accorgi della trave che è nel tuo?
Perché sei solo un ipocrita: prima di fare lo spadaccino mettendoti sul piedistallo, prova a togliere la trave dal tuo occhio e solo allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello Salvini.