Naufragio Cutro, mamma afgana cerca ancora la sua piccola dispersa. L’appello a Il Crotonese

CROTONE – Sta cercando ancora la figlia dispersa nel naufragio di Cutro. Layla, una donna afgana di circa 40 anni, non si arrende all’evidenza dei fatti e dalla Germania ha chiesto al giornale Il Crotonese di pubblicare la foto della sua bambina, Niyayesh di 8 anni, perché spera che sia ancora viva.  La notizia è riportata venerdì 15 settembre nel supplemento multilingue ‘Sabir’ pubblicato mensilmente da il Crotonese e racconta la drammatica vicenda di Layla Safari che nel naufragio ha perso le sue due figlie.  La bambina era con lei a bordo del caicco Summer Love naufragato il 26 febbraio 2023 a Steccato di Cutro ed è tra le persone (il cui numero è incerto) ancora non ritrovate.

Layla era partita dalla Turchia insieme alla figlia maggiore Maryan (19 anni), al figlio Matin (13 anni) ed alla piccola Niyayesh (8 anni). “Erano scappati dall’Afganistan – si legge nell’articolo tradotto anche in inglese – dove Layla aveva visto uccidere il marito dai talebani. Con i figli Layla era andata in Iran dove, però, gli afgani non sono ben visti. Così ha proseguito per la Turchia. Da qui, il 21 febbraio, è salita su quel maledetto barcone naufragato a Cutro”. Oltre a Layla si è salvato solo il figlio.

La donna, che a Crotone è stata poi raggiunta dalla sorella e dal cognato, ha dovuto vedere diverse foto dei cadaveri prima di riconoscere tra essi quello della figlia maggiore. Distrutta dal dolore ha guardato le altre immagini dei morti, ma non ha visto la piccola Niyayesh e si è convinta che la sua bambina fosse viva. “Magari sulla spiaggia qualcuno ha preso la bambina e se n’è preso cura” riporta l’articolo citando il racconto di uno degli operatori sociali, Salvatore Iozzo, che si è occupato dell’assistenza ai superstiti.

Proprio Iozzo ha fatto da tramite con Il Crotonese per esaudire un desiderio della donna che ad oltre sei mesi dal naufragio ancora non si arrende all’evidenza: “Il cognato – racconta Iozzo – mi ha contattato dicendomi che non riescono a placare la sua tristezza. Lei è convinta che la figlia possa essere ancora in vita. Per questo ha chiesto di fare un annuncio e di fare dei volantini da distribuire a Crotone per capire se qualcuno avesse visto la bambina”. “Un tentativo disperato- conclude l’articolo – forse vedere la foto della figlia sul giornale per lei è anche un modo per dimostrare che non l’ha abbandonata, una forma per superare il dolore. Layla, è una mamma fantastica e la sua bambina, ovunque essa sia ora, è sicuramente felice di sapere che lei continuerà a cercarla”.