Il gup del Tribunale di Catanzaro Carlo Saverio Ferraro ha deciso di rinviare a giudizio 40 persone (37 con il rito abbreviato e 3 con il giudizio immediato) nell’ambito del processo nato dalle operazioni “Frontiera” e “Cinque lustri”, che hanno fatto luce sulle attività del clan Muto di Cetraro e dei suoi rapporti con i “colletti bianchi” della politica. Gli altri 40 imputati saranno giudicati con il rito ordinario. Tra questi anche il boss Franco Muto, alias il re del pesce, arrestato a luglio dello scorso anno.
I tre imputati che hanno chiesto ed ottenuto il giudizio immediato sono l’imprenditore Giorgio Ottavio Barbieri, 40 anni, di Roma ovvero il deus ex machina degli appalti di piazza Fera a Cosenza, della nuova funivia di Lorica e dell’aviosuperficie di Scalea; Francesca Barbieri, 44 anni, di Roma e Massimo Longo, 51 anni, di Genova, entrambi molto legati a Barbieri.
Gli imputati dovranno difendersi a vario titolo dalle accuse di associazione a delinquere di stampo mafioso a quella finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Estorsione tentata e consumata, rapina, usura, illecita concorrenza con violenza e minaccia, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione e falso ideologico in atti pubblici.