C’è la ‘ndrangheta nella rete del traffico internazionale di armi, anche da guerra, e droga che ha portato all’arresto di ventidue persone in carcere, indagate nell’operazione, denominata Cook, condotta dai carabinieri del Ros con il supporto dei carabinieri di Genova, insieme ai colleghi di Como e Reggio Calabria. L’attività è frutto della cooperazione giudiziaria e di polizia assicurata a livello europeo da Eurojust ed Europol.
“Importavano dall’America Latina ingenti quantitativi di cocaina, che veniva caricata su navi dirette al porto di Genova, – evidenzia il procuratore di Genova Nicola Piacente, della procura della Repubblica Direzione distrettuale antimafia – e, una volta recuperata, grazie all’illecita collaborazione di lavoratori operanti negli scali portuali cittadini, poi rivenduta. Recuperavano carichi di droga destinati ad altre organizzazioni criminali, grazie alla possibilità dell’associazione di assicurare questi servizi, e si facevano ricompensare con una percentuale (in denaro o in cocaina), variabile, ma attorno al 20% del prodotto importato o con una somma equivalente, come corrispettivo per il recupero del carico presso il porto.
“L’associazione era diretta da Gabriele Puleo, – spiega la Procura – che ha disposto di una rete di contatti con organizzazioni di narcotrafficanti sudamericani. L’indagine è una costola dell’operazione del 2015 che aveva coinvolto Giuseppe Bellocco, figlio del boss Gregorio Bellocco dell’omonima ‘ndrina di Rosarno. Oltre a lui allora erano stati arrestati Gabriele Puleo e Igor Cerasa per l’importazione di 150 chili di cocaina dal Sudamerica. Gli arrestati avevano la disponibilità di armi comuni ma anche mitragliatrici da guerra”.
“Gabriele Puleo, infatti, anche dopo il suo arresto, – informa la procura – avvenuto il 7 ottobre 2015 a seguito del sequestro di un rilevante quantitativo di cocaina, (mentre cercava di recuperare un carico di Kg. 147, 970 di cocaina, in concorso con il latitante Giuseppe Bellocco), pur essendo detenuto, comunicava con gli altri associati (tra questi Marco Cuoco, Vincenzo Puleo) per mezzo di criptofonini o di sistemi artigianali di comunicazione crittografata, continuando ad organizzare e finanziare per conto dell’organizzazione l’importazione di nuovi carichi di cocaina provenienti dalla Colombia e dalla Repubblica Dominicana, e destinati all’Italia, tramite il porto di Genova, l’aeroporto di Parigi, l’aeroporto di Amsterdam.
Agli indagati vengono contestati nove episodi di importazione di cocaina da Colombia, Repubblica Dominicana, Panama, connotati dalla transnazionalità, complessivamente per circa 670 chili e un valore commerciale di 25 milioni di euro; 38 episodi di detenzione e cessione di droga (per due di questi viene contestata l’aggravante di cui all’art. 416 bis.1 cp ed in particolare la finalità di agevolare l’attività della cosca Bellocco); la detenzione di armi quali due pistole a tamburo Smith & Wesson mod. 686 cal. 357 magnum con canna da 4”, una bomba a mano M75; una pistola mitragliatrice Zastava mod. M56 cal. 7,62×25 mm (tokarev); due fucili d’assalto Zastava mod. M70 cal. 7,62×39 mm, riproduzioni del più noto AK-47 (Kalašnikov). pistole semiautomatiche Beretta cal. 9, un revolver marca Smith & Wesson cal. 38SP pistole marca Colt mod. 1911 cal. 45 ACP e Beretta mod. 70 cal. 7,65. I reati contestati sono stati commessi in un arco temporale da settembre 2014 a dicembre 2022″.