‘Ndrangheta, arriva l’estradizione dal Marocco per il narcotrafficante Filippini

Coinvolto nell’operazione “Smirne” e uomo di fiducia della cosca “SpinellaOttinà” della ‘ndrangheta, attiva in Calabria e Lombardia, Angelo Filippini è stato estradato dal Marocco in Italia: il 74enne deve scontare oltre 11 anni di reclusione per traffico internazionale di droga.
Filippini è giunto in Italia ieri sera, scortato da personale dello Scip (Servizio per la cooperazione internazionale di polizia del Dipartimento della Pubblica sicurezza).
Arrestato nell’aprile scorso dopo una latitanza di 22 anni, era stato rintracciato a Temara dai Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Como, che hanno ricostruito l’intero periodo di latitanza del ricercato che si era reso irreperibile dal 1996. I militari comaschi, coordinati dalla Procura generale di Milano, sono stati impegnati per mesi nell’analisi degli spostamenti e delle relazioni personali e commerciali di Filippini. In particolare hanno ricostruito le abitudini di chi negli ultimi dieci anni è entrato in contatto con lui.

Filippini era stato condannato come partecipe dell’organizzazione ‘ndranghetista “Spinella – Ottinà”, attiva fin dai primi anni ’80 nel Comasco e aveva fornito ai vertici dell’organizzazione un capannone nel quale era custodita l’eroina acquistata da fornitori turchi: in cambio aveva ricevuto 30 milioni di lire per ogni carico. Provvedeva anche al confezionamento e alla consegna per mettere sul mercato partite tra i 100 e i 200 chilogrammi di cocaina al mese.

Filippini era l’ultimo latitante storico dell’indagine “Smirne”, cominciata a Seminara (Reggio Calabria), e viveva con falso nome a Temara, occupandosi di intermediazione nel settore immobiliare ed edile marocchino. Aveva un passaporto bulgaro ma è stato anche riconosciuto in quanto gli manca un dito di una mano. Ieri sono state completate le pratiche per l’estradizione.