‘Ndrangheta, Franco Muto condannato a 20 anni in Appello

Verdetto ribaltato. Franco Muto è ancora il capo della potente cosca mafiosa operante nell’Alto Tirreno Cosentino. Lo ha stabilito la Corte di Appello di Catanzaro, presieduta da Caterina Capitò, che ha inflitto al mammasantissima di Cetraro, inteso come il “re del pesce”, venti anni di reclusione. nel processo di Appello scaturito dall’operazione Frontiera. 

Il collegio giudicante ha accolto in pieno l’appello proposto dal Procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, dal Procuratore aggiunto, Vincenzo Capomolla e dal pm  antimafia Romano Gallo, contro la sentenza con cui il Tribunale di Paola il 5 luglio del 2019 aveva invece liquidato il potente padrino come una sorta di “pensionato” condannandolo a 7 anni solo per aver favorito la intestazione fittizia di beni.Verdetto che adesso è stato ribaltato. Muto è difeso dagli avvocati Luigi Gullo del foro di Cosenza e Nicola Guerrera del foro di Paola. Disposta anche la confisca dei beni e dei rapporti finanziari a lui riconducibili. 

Tra le altre decisioni, condanne a 14 anni per Antonio Mandaliti e a 22 anni per Luigino Valente. I giudici di seconda istanza hanno peraltro confermato 18 condanne inflitte in primo grado e rideterminato le pene solo per quattro imputati.