‘Ndrangheta in Piemonte. Confiscati beni per 4 milioni ad un commercialista di una nota famiglia

La Direzione Investigativa Antimafia, articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha eseguito un provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Torino nei confronti di Pasquale Bafunno, commercialista torinese (lo studio è in corso Massimo d’Azeglio), già colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito di una precedente operazione, effettuata dalla DlA nel 2015.

L’inchiesta aveva consentito, tra l’altro, di riscontrare come il professionista, contabile di riferimento di una nota famiglia ‘ndranghetista – la cosca Ietto-Cua-Pipicella di Natile di Careri (Reggio Calabrua) – ramificata nella provincia di Torino e coinvolta in sequestri di persona e narcotraffico internazionale, avesse stilato un vero e proprio “vademecum” per la realizzazione di frodi fiscali all’IVA nazionale e dell’Unione Europea.

I beni oggetto del provvedimento, consistenti in 4 imprese (e 2 quote sociali) operanti nei settori edile, agricolo e dell’esercizio dell’attività professionale di commercialista ed esperto contabile, 66 beni immobili (ubicati in Piemonte ed in Basilicata), 8 beni mobili registrati e 18 rapporti finanziari, hanno un valore stimato di circa 4 milioni di euro.

Con il medesimo provvedimento è stata disposta anche l’irrogazione, nei confronti del commercialista Pasquale Bafunno, della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per un periodo di 3 anni.