‘Ndrangheta in Piemonte. La faida di Volpiano e quel “cimitero” mai trovato

Volpiano è un Comune italiano che fa parte della Città metropolitana di Torino. È qui, racconta un servizio del Tgr Piemonte, che è nata una faida di ‘ndrangheta tra due famiglie, i Marando e gli Stefanelli. Due famiglie legate da un matrimonio, quello tra Francesco Marando e Maria Stefanelli. La faida ha inizio nel 1996 quando viene ritrovato il cadavere carbonizzato di Ciccio Marando, riconoscibile solo grazie alla fede col nome della moglie.

Il boss Pasquale Marando è convinto che suo fratello Ciccio, sia stato ucciso dai parenti della moglie Maria, per questioni legate al traffico di droga. Qualche tempo dopo l’omicidio di Ciccio Marando vengono invitati a un incontro nella villa dei Marando, Antonino e Antonio Stefanelli, padre e fratello di Maria Stefanelli. Di loro non si saprà più nulla. Si salverà solo il loro autista che, prima di incappare in un nuovo agguato mortale, parla con Maria e le rivela quello che sa. Nell’aula del processo Minotauro, contro le cosche di ‘ndrangheta in Piemonte, Maria Marando, in veste di testimone di giustizia, racconta quello che sa e aggiunge: «Loro mi danno la caccia tutt’ora, ma io sono sicura – dice nascosta da un paravento – Con i Marando non si scherza». Per queste morti ci saranno colpi di scena e parecchi inciampi: Rosario Marando nel 2013, a Torino, interrompe l’udienza: «Non ho ucciso – dice – Ma so dove sono seppelliti i tre corpi». L’uomo si fa accompagnare nel bosco della Vauda di Volpiano. Ma il risultato è un giro a vuoto senza mai ritrovare nessun corpo. A quasi 30 anni dalla faida nessuna risposta, nessun corpo ritrovato in quello che si sospetta sia il cimitero della ‘ndrangheta.