‘Ndrangheta in Toscana. Inquinamento, narcotraffico ed estorsioni: 23 arresti e sequestri per 20 milioni

I carabinieri in Toscana stanno eseguendo tre distinte ordinanze di custodia cautelare. Le indagini, delegate dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze, riguardano tre filoni collegati tra loro in materia di inquinamento ambientale, narcotraffico internazionale, estorsione e illecita concorrenza, reati tutti aggravati sia dall’agevolazione che dal metodo mafioso, in favore di potenti cosche di ‘ndrangheta. Le operazioni sono a loro volta connesse a quella coordinata dalla Dda di Catanzaro. Arrestate 23 persone in totale, oltre al sequestro preventivo di beni per circa 20 milioni di euro. I dettagli verranno forniti in una conferenza stampa tenuta dal procuratore capo di Firenze alle 11 nel Palazzo di Giustizia.

Il controllo dei rifiuti agricoli

Sotto la lente di ingrandimento il controllo del mercato del movimento terra in diverse province della Toscana attraverso l’estorsione. Secondo i carabinieri a capo i vertici della storica impresa di settore “CANTINI Marino srl” di Vicchio (FI): loro, grazie a un imprenditore e a un suo collaboratore – collegati al clan – avrebbero scientemente sfruttato la forza della consorteria mafiosa per imporsi sul mercato del movimento terra/fornitura inerti a discapito di aziende concorrenti, “infiltrandosi” di fatto in importanti commesse pubbliche in Toscana. Nel mirino un appalto milionario nella zona di Castelfiorentino/Empoli. Secondo gli inquirenti ci sono legami sospetti anche col Consorzio Bonifica Valdarno per l’assegnazione diretta di lavori per importi contenuti (sotto soglia), su cui sono in corso approfondimenti investigativi. (AGI)