“Non fu la difesa, ma la stessa procura generale a chiedere per Massimiliano Sestito gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico”.
Lo ha detto all’AGI l’avvocato Salvatore Staiano che con il collega Domenico Foti difende in Cassazione il pregiudicato 52enne legato alla ‘ndrangheta, evaso nei giorni scorsi dalla sua abitazione di Pero, nel Milanese, dove era ai domiciliari dopo l’ergastolo cominatogli in appello per l’omicidio del boss Vincenzo Femia, avvenuto a Roma nel 2013.
Per un altro omicidio, quello dell’appuntato dei Carabinieri Renato Lio, avvenuto la notte del 20 agosto del 1991 a Soverato, Massimiliano Sestito è già stato condannato a 30 anni di reclusione. Domani Sestito sarebbe dovuto comparire in Cassazione per l’udienza relativa all’omicidio Femia