‘Ndrangheta e migranti, Gratteri: “Ho dovuto urlare un anno per far partire l’operazione”

Dopo l’operazione “Jonny” condotta dalla DDA di Catanzaro contro la cosca Arena che con la complicità di magistrati, prefetto, politica corrotta, prestanomi e colletti bianchi vari gestiva mafiosamente il Cara di Crotone, il dottor Gratteri è diventato anche un super esperto di migrazioni. Sono giorni e giorni che non fa altro che parlare di profughi, sbarchi e richiedenti asilo. Radio, televisioni, giornali fanno a gara per intervistarlo. Come è giusto che sia. Ma non c’è solo l’esposizione mediatica che coinvolge il dottor Gratteri in questo periodo.

Infatti è notizia di ieri dell’audizione del dottor Gratteri davanti al Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen e di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.

C’è da dire che le affermazioni del dottor Gratteri, per quanto superficiali nell’analisi sul fenomeno immigrazione, riflettono la sua onestà intellettuale. Gratteri non nasconde le lacune e la corruzione della macchina “Giustizia” a queste latitudini. Un sistema di corruzione e collusione che ha permesso a criminali della peggiore specie di gestire in maniera mafiosa ed inumana il Cara di Crotone, trasformando un centro di accoglienza in un vero e proprio lager. Il tutto nella totale omertà delle istituzioni per più di tre lustri. Un appunto però lo devo fare: chissà se queste stesse considerazioni, il dottor Gratteri le pensa anche per il territorio cosentino pieno di intrallazzi e impunità, da oltre 30 anni. Comunque al di là di questo è interessante leggere le dichiarazioni (gli stralci secondo noi più significativi):

“Sotto la mia gestione abbiamo arrestato oltre 900 persone, triplicando i risultati degli anni precedenti. Perché? Semplice, la procura di Catanzaro è stata inascoltata per anni, ci sono sostituti che hanno oltre 1500 fascicoli, mentre in altre procure ne hanno 200 a testa. Devo dire che il ministro Andrea Orlando mi ha ascoltato e il 2 novembre prossimo arriveranno 6 sostituti, un procuratore aggiunto e 10 giudici al tribunale di Catanzaro”.

“Nell’ultimo periodo al Cara di Isola Capo Rizzuto sono stati spesi circa 100 milioni di euro, di cui 36 sono finiti alla ‘ndrangheta”.

“Leonardo Sacco (ex governatore della Misericordia di Isola di Capo Rizzuto, ndr) ha fatto bonifici per 186mila euro a don Edoardo Scordio (parroco di Isola, ndr) per assistenza spirituale. In realtà, abbiamo scoperto che chi gestiva il catering se finiva il cibo non dava la possibilità a chi rimaneva senza di mangiare”.

Questa indagine risale a tanti anni fa, precisamente al 2009, e nell’ultimo anno mi sono chiesto sempre il motivo per il quale ci abbiamo impiegato così tanto per arrestare queste persone. Vi riferisco che ho dovuto urlare per un anno affinché l’operazione andasse in porto e ringrazio per questo i miei colleghi che hanno lavorato giorno e notte, anche sabato e domenica e soprattutto il generale dei carabinieri e quello della Guardia di finanza che hanno inviato nel mio distretto l’eccellenza della polizia giudiziaria italiana”.

“Il centro di accoglienza  veniva rifornito dal ristorante il Quadrifoglio, del quale Sacco era socio occulto, nonché presidente della Misericordia. Sul centro di accoglienza per ben due volte l’audizione è stata segretata”.

Gratteri ammette le resistenze “delle istituzioni” per quasi 10 anni nel voler portare avanti questa inchiesta, nonostante la gravità dei reati e la loro evidenza. Una affermazione grave che come al solito passerà inosservata e da domani nessuno se ne ricorderà più ma va dato merito a Gratteri di averla pronunciata.